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le richieste di fipe-confcommercio

"Troppa burocrazia e caro bollette", bar e ristoranti sul piede di guerra

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 7 feb 2022 16:43 ~ ultimo agg. 16:44
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Bar e ristoranti continuano ad essere ostaggi della burocrazia, che ci sta sommergendo e sta togliendo alle persone la voglia di socialità – spiega Gaetano Callà, presidente di FIPE-Confcommercio della provincia di Rimini -. A farne le spese, ancora una volta, è in particolare il settore dei pubblici esercizi che più di molti altri è un comparto che si regge sul piacere di stare insieme, di trascorrere momenti spensierati davanti ad un caffè o a un buon pasto. Da anni ormai stiamo percorrendo una strada in salita e ancora, nonostante i vaccini, i green pass, le mascherine e la discesa di contagi e ospedalizzazioni il nostro percorso non accenna ad appianarsi. Il clima di fiducia tra le persone è ai minimi termini e così quello degli operatori, che non riescono a vedere la luce”.

Durante l’ultimo consiglio direttivo nazionale FIPE, è stato approvato un ordine del giorno per chiedere al governo di intervenire su più fronti proprio con l’obiettivo primario di ricostruire un clima positivo, che possa accendere la tanto desiderata ripartenza. “Chiediamo prima di tutto di sollevarci dall’adempimento del controllo del Green Pass all’ingresso a tutti i nostri clienti, che continua a penalizzare in modo pesante le nostre attività – dice Callà -. Si pensi a chi entra solo per un caffè: è più il tempo perso a controllare il Green Pass che quello che serve a fare, servire e bere un espresso. Chiediamo che anche per i pubblici esercizi venga introdotto un controllo a campione all’interno dei nostri locali“.

Gaetano Callà

E ancora: “Ci sono troppe situazioni paradossali, come quella relativa ai turisti stranieri, che per entrare in Italia devono aver fatto un ciclo vaccinale riconosciuto, ma anche chi si è vaccinato con vaccini non riconosciuti (ad esempio lo Sputnik) può comunque venire in Italia ed entrare nei nostri locali presentando un tampone. Così ad esempio per i turisti russi varrà una sorta di green pass base mentre per gli italiani sarà valido il green pass rafforzato e per i cittadini dei Paesi UE il green pass europeo ma, se più vecchio di 6 mesi, serve pure un tampone per accedere a bar e ristoranti. E noi siamo in mezzo a questo labirinto, rischiando di scontentare le persone, di non lavorare e anche di avere pesanti sanzioni. Ci rendiamo conto? Dobbiamo avere il coraggio di venirne fuori, ma tutti insieme. Perché Sanremo è Sanremo, ma tenere due pesi e due misure non va bene”.

Il presidente di FIPE-Confcommercio chiede urgentemente “un programma di nuovi ristori economici, così come una proroga dei debiti contratti durante questa pandemia e misure decisive per contrastare un’inflazione che sta andando alle stelle, prezzi delle materie prime e dell’energia con rincari a tripla cifra. Tutto questo sta compromettendo la ripartenza dei consumi. Occorre quindi intervenire subito per tenere sotto controllo i costi e per semplificare le regole, con l’obiettivo di far ripartire l’economia e il turismo. Al contrario saremmo davanti ad un bivio: tirare giù la serranda oppure tirare su i prezzi. Un gioco al massacro in entrambi i casi”.