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Calcio Serie D

Rimini-Forlì 4-1, il dopogara

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
Marco Gaburro, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 7 minuti
sab 12 feb 2022 16:26 ~ ultimo agg. 13 feb 18:43
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Le dichiarazioni al termine di Rimini-Forlì 4-1 (vedi notizia).

Le prime parole del tecnico del Rimini, Marco Gaburro, nel dopogara sono dedicate a Carlo Cherubini, club manager del club biancorosso, vittima domenica scorsa di un grave incidente stradale, che ha mandato lui e la moglie in ospedale in gravi condizioni. “Questa è una vittoria che sia io che lo staff tecnico che la squadra vogliamo dedicare a Carlo Cherubini e alla sua famiglia per il momento che sta attraversando. Ne abbiamo parlato un po’ tra di noi, però a me non piace quando si specula su queste cose, quindi non volevo dirlo prima. Però ci pensavamo e quindi è la prima cosa che volevo dire, ci tenevo, da parte di tutto lo spogliatoio”.

Poi il commento alla gara. “È stata una partita che è stata merito del nostro approccio e di quello che abbiamo fatto nei primi 20 minuti, perché quando poi si commenta si guarda lo svilupparsi delle situazioni e una cosa chiama l’altra. Se poi siamo stati un po’ spreconi o se siamo stati disuniti in certe fasi della partita questo è successo solo perché stava 3-0. Mi pare che quello che si poteva fare e che sapevamo fare e meritavamo di fare lo abbiamo dimostrato nella prima parte della partita. Peccato che non siamo riusciti a fare il 4-0 in una situazione molto limpida, perché da essere 4-0 a essere 3-1 la partita è diversa. Ci siamo un po’ complicati la vita, se così si può dire, sul 3-1 e questo ci ha portato a fare una partita magari più dispendiosa di quella che avrebbe potuto essere. Poi, c’erano tanti modi per fare il quarto gol prima dell’occasione di Gabbianelli, e quando si ripartiva a campo aperto c’era sempre la sensazione che si potesse fargli male. Poi noi vorremmo vincere 10-1, ma non è sempre così facile. Quindi prendiamoci questo risultato che ci dà continuità in quello che stiamo facendo”.

Il Rimini è partito fortissimo. Dopo la mezzora, complice anche il risultato (3-0), la pressione si è un po’ affievolita. “Non mi è piaciuta la nostra fase difensiva davanti dopo il 3-0 e fino a fine primo tempo. Infatti a fine primo tempo l’ho detto ai ragazzi, perché se noi smettiamo di fare quelle cose lì diventiamo una squadra più normale in fase difensiva. Abbiamo concesso delle situazioni in mezzo al campo che di solito non concediamo all’avversario, poi non si sono trasformate in occasioni da gol pulite, però era una fase un po’ più disordinata. Avevamo perso di vista quello che deve essere il nostro pensiero, che deve essere sempre lo stesso. Lo so che alle volte bisogna un po’ violentarsi per riuscire sul 3-0 a essere così, però se si cresce si riesce a fare. E penso che nel secondo tempo poi si è tornati a fare questa cosa, con grande umiltà, che non deve mai mancare”.

Sullo scontro diretto tra Lentigione e Ravenna vinto 3-1 dai giallorossi. “Se c’è uno scontro diretto non è che possono vincere tutte e due, neanche perdere. Diciamo che è talmente presto in questo momento che mi risulta difficile pensare che quel tipo di scontro diretto possa avere stabilito delle gerarchie all’interno di tre squadre che si stanno giocando il campionato in maniera molto onesta, con grande passo, con grande rendimento. È ovvio che se avesse vinto il Lentigione saremmo stati virtualmente a +3, vince il Ravenna e siamo a +5. Però se tu sei a +3, +5 o +7 quando mancano tante partite alla fine sai che il tuo campionato passerà da quello che farai, non da quello che hai fatto. Questo è il concetto. Quindi gli scontri diretti fanno parte del percorso, però le partite valgono tutte tre punti. Quando tu lo vai a giocare ha un peso, in quel momento anche dal punto di vista psicologico, dal punto di vista poi di quello che può essere un testa a testa, però poi quando le partite sono così tante i punti bisogna farli sempre”.

Sulla scelta di Carboni come difensore over e non di Panelli. “Noi abbiamo dei giocatori bravi a costruire. Sono sempre scelte fatte cercando di guardare un po’ le caratteristiche. Questa era una partita che sapevamo non essere semplice sull’iniziazione, perché loro hanno degli esterni alti molto aggressivi che ti complicano un po’ il giro palla quando tu vai sul terzino, quindi bisognava tanto muovere la palla tra Tanasa e i due centrali. Non è stato neanche aiutato Pietrangeli perché ha dovuto giocare sul centro-sinistra, comunque se l’è cavata molto bene, ed era quella secondo me la chiave dell’interpretazione della partita. L’abbiamo fatto, poi è ovvio che su un milione di palloni qualche cosa abbiamo anche sbagliato, però secondo me abbiamo fatto bene. Ci abbiamo messo forse 7-8 minuti a capirlo, nonostante l’avessimo detto, poi però secondo me l’abbiamo fatto bene. Poi da lì partiva una partita diversa. Se andavamo troppo in orizzontale ci saremmo fatti aggredire troppo. L’avevamo già un po’ sofferto all’andata nella partita con il Forlì, che è vero che giocava in un’altra maniera, ma aveva gli stessi interpreti, soprattutto in fase di aggressività, e oggi secondo me l’abbiamo fatta meglio questa cosa”.

Sull’impegno di mercoledì prossimo in casa del Progresso. “Le partite adesso sono tutte uguali perché mettono in palio tre punti e devi sbagliare il meno possibile. Non sai quando c’è l’insidia perché se lo sapessi saresti pronto ad affrontarla, e di conseguenza probabilmente la supereresti. È così per noi, è così per il Ravenna, è così per il Lentigione. Quindi, per me le partite sono tutte uguali, sul fischio d’inizio sono tutte uguali perché il peso è lo stesso ed è un momento in cui devi cercare di azzerare quello che hai fatto e di concentrarti su quello che dovrai fare. Siamo stati bravi in queste due-tre partite a farlo, però lo dobbiamo fare sul medio e lungo periodo, e quindi quella di oggi è passata, Progresso è la prossima, quindi è la più insidiosa”.

Nicola Pietrangeli, difensore del Rimini F.C.: “Era una partita molto importante per noi perché sapevamo che avremmo potuto allungare rispetto alle due che ci seguono. E siamo stati bravi a partire subito forte e a concretizzare le occasioni che abbiamo avuto. Poi sul 3-0 abbiamo preso questo gol su calcio d’angolo, su palla inattiva, è un gol inaspettato. Poi ci siamo messi lì, siamo riusciti a tenere il risultato, poi abbiamo anche fatto il gol del 4-1 che diciamo ha chiuso i conti”.

Nell’ultima parte del primo tempo vi siete un po’ fermati rispetto alla prima mezzora, in cui siete andati ai mille all’ora. “Non bisogna mai sottovalutare le partite, anche se il risultato era sul 3-0. Bisogna sempre stare lì con la concentrazione giusta perché ci vuole un attimo a ribaltare il risultato. È arrivato questo gol su palla inattiva che gli ha permesso di credere ancora nel pareggio o nel ribaltone. Noi siamo stati bravi a tenerla sul 3-1 e poi a chiuderla con il gol di Gabbianelli”.

Pochi tifosi da Forlì, ma un bel colpo d’occhio al “Neri”. “I tifosi sono stati una spinta in più. Grazie per il loro supporto!”

Gianmarco Gabbianelli, attaccante del Rimini F.C., autore di una doppietta che lo ha portato a quota dieci nella classifica marcatori (scavalcando Mencagli, che è a nove). “Sono contento soprattutto per la vittoria, poi la doppia cifra, come dico da un po’: io ai gol non penso tanto, però sono contento anche per la doppia cifra. Più però per la vittoria di oggi perché sapevamo che di là c’era uno scontro diretto e potevamo provare ad allungare. Il Ravenna anche oggi ha fatto una grande vittoria e ce lo porteremo fino alla fine”.

Sulle occasioni non sfruttate dal Rimini. “Probabilmente di gol ne sbagliamo in quasi tutte le partite perché giochiamo un calcio abbastanza offensivo, e quindi le occasioni le abbiamo in ogni partita. La squadra è forte ed è normale che le occasioni arrivino. Però penso che oggi abbiamo sbagliato un gol “grosso” con Mencagli, per il resto grosse occasioni non ne abbiamo sbagliate. Forse lì avrebbe potuto essere un po’ più cattivo, ma è stato anche sfortunato”.

A quanti gol vuole arrivare adesso che ha raggiunto la doppia cifra? “Oggi Mencagli era un po’ arrabbiato perché sperava di arrivarci prima lui in doppia cifra. Se avesse fatto quel gol lì ci sarebbe arrivato prima lui. Io spero nei 15, dopo va bene, non è un problema”.

È stato per alcuni anni il simbolo di quello che avrebbe potuto essere il Rimini, ma che non è stato. “Il Rimini in quegli anni è fallito purtroppo. Se no non so quale sarebbe stato il mio percorso. È fallito e per fortuna o per sfortuna ho visto un calcio totalmente diverso: quando fai il settore giovanile nell’Inter vedi cose che spero tutti i ragazzi possano vedere, ma non è così. Posso dire di essere stato anche fortunato per il fallimento di quel Rimini. Però, sì, mi sarebbe piaciuto giocare in quel Rimini. Ero giovane, quindi non so quante partite avrei potuto fare. Spero di esserlo ora e di riportare, insieme alla squadra, il Rimini dove gli compete”.

Matteo Callegaro, centrocampista del Rimini F.C.: “È sempre bello, avevo voglia di debuttare con questa nuova maglia. Poi oggi c’era anche una bella atmosfera. Sono contento di aver potuto dare anch’io il mio contributo oggi, una bella emozione”.

Qual è il ruolo che predilige? “Ho fatto entrambi i ruoli per tanti anni, nel senso che ho giocato sia da mezzala che da mediano. Quando ho parlato con il mister mi ha detto che la sua idea è di adattarmi in base a quello di cui c’è bisogno, quindi sono a disposizione per fare entrambi i ruoli, metterò il massimo per fare entrambi. Diciamo che non ho una preferenza in particolare”.

Quale può essere stata la causa delle difficoltà del Rimini accusate nell’ultima parte del primo tempo? “Può essere che ci sia stata un po’ di rilassatezza in quel frangente. Alla fine abbiamo preso gol su una palla inattiva, però la sensazione anche mia da fuori era che il Rimini non fosse in difficoltà assolutamente perché il Forlì ha creato poco, a parte qualche calcio d’angolo. La partita è sempre stata in mano nostra, si aspettava solamente il momento di chiuderla definitivamente, che poi è arrivato con il gol di Giammi (Gianmarco Gabbianelli, ndr). Meglio così”.

Sullo scontro diretto tra Lentigione e Ravenna. “Io penso che in questo momento del campionato bisogna che si guardi a noi stessi più che agli altri, perché siamo noi che siamo lassù, quindi il destino ce l’abbiamo in mano noi. Fino a quando noi vinciamo possiamo star lì a sperare in qualsiasi altro risultato delle altre squadre, ma restiamo sempre lassù. Quindi più che altro noi dobbiamo restare concentrati a vincere le nostre partite, a fare bene in ogni partita con questo atteggiamento, poi faremo i conti alla fine”.  

LE PAGELLE DI NICOLA STRAZZACAPA

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