La pandemia non pesa sulle imprese straniere: nel 2021, +6%

In un momento complesso per l’economia, le imprese straniere sembrano andare in controtendenza. Almeno in provincia di Rimini. Al 31 dicembre 2021 se ne contano, in base ai dati della Camera di Commercio, 4.642 attive vale a dire il 6% in più in un anno. Costituiscono il 13,4% del totale (13,3% in Emilia-Romagna e 11,1% in Italia). Nel dettaglio, la variazione annua 2021-2020 risulta essere quella maggiore degli ultimi dieci anni, in un trend, eccezion fatta per il 2014, costantemente crescente.
I principali settori risultano il Commercio (33,1% delle imprese straniere), le Costruzioni (32,4%), l’Alloggio e ristorazione (9,9%), l’Industria Manifatturiera (5,0%). Rispetto a 12 mesi fa, si registra +3,4% nel Commercio, +11,8% nelle Costruzioni, +0,9% nell’Alloggio e ristorazione, +1,8% nel Manifatturiero.
I settori con la più alta incidenza percentuale di imprese straniere sul totale di quelle attive sono le Costruzioni (29,5%), il Commercio (17,7%), il Noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (15,1%) e i Trasporti (14,9%).
Riguardo alla natura giuridica delle imprese straniere, prevalgono nettamente le imprese individuali (77,4% del totale), seguite, a distanza, dalle società di capitale (14,2%) e società di persone (7,7%); in termini di variazione annua crescono le imprese individuali (+5,4%), le società di persone (+5,0%) e, soprattutto, le società di capitale (+10,6%).
Più della metà delle attività straniere provinciali si trova nel comune di Rimini (55,1%), seguito da Riccione (10,2%), Bellaria-Igea Marina (6,7%) e Cattolica (5,5%).
Infine, i principali Paesi di provenienza degli imprenditori stranieri, riferiti alle imprese individuali (le uniche per le quali è possibile fare un’analisi per nazionalità) sono, nell’ordine, Albania (732 imprese), Romania (391), Bangladesh (388), Cina (282) e Marocco (167); in termini di incidenza, i suddetti Paesi raggiungono il 54,5% del totale straniero.