Indietro
menu
Riccione scalda i motori

Elezioni, si prospetta una sfida tra candidati civici? Febbraio il mese decisivo

In foto: tante voci della politica riccionese a Fuori dall'Aula
tante voci della politica riccionese a Fuori dall'Aula
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 20 gen 2022 13:26 ~ ultimo agg. 21 gen 11:49
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 3 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Dovrebbe essere febbraio il mese decisivo per capire quali saranno i contendenti che si fronteggeranno alle urne a Riccione per raccogliere il testimone di Renata Tosi. Questo è uno degli elementi  emersi dall’approfondimento dedicato dalla trasmissione di Icaro Fuori dall’Aula alle amministrative in programma, se non ci saranno sorprese, nei primi giorni di giugno. L’altro aspetto emerso, neanche troppo velatamente, nelle parole degli intervistati (nell’ordine, l’onorevole Elena Raffaelli, coordinatrice provinciale della Lega, Fabrizio Pullè di Noi Riccionesi, di Stefano Paolini di Fratelli d’Italia, Filippo Sacchetti, segretario provinciale del Pd, Fabio Ubaldi, tra gli ideatori del movimento Riccione 2030 e Andrea Delbianco di Riccione Civica) è l’identikit del candidato sindaco: sia il centro destra che il centro sinistra sembrano propendere per una figura sganciata dai partiti e proveniente dalla società civile, ma con esperienza amministrativa. Diversi i motivi che potrebbero portare le due principali coalizioni a questa scelta.

Nel centro sinistra, c’è un Pd reduce da due campagne elettorali nelle quali il candidato di bandiera è uscito sconfitto (avendo spesso i favori della vigilia). Probabile quindi un passo “di lato” del primo partito cittadino. Inoltre, alla coalizione ampia a cui i dem stanno lavorando dovrebbe partecipare anche il MoVimento 5 Stelle che già lo scorso anno in vista delle amministrative riminesi aveva chiesto al Pd, per sedersi al tavolo delle trattative, di presentare un nome civico e non di partito. A Rimini non se ne fece nulla, ma a Riccione il discorso è diverso visto che il sondaggio commissionato nei mesi scorsi dai democratici dava i pentastellati intorno al 10%. Una percentuale che permetterebbe al centro sinistra, dato al 38%, di superare il 45% attribuito al centro destra. Proprio nello stesso sondaggio, i nomi proposti e più conosciuti dai riccionesi erano stati quelli di Daniela Angelini della Cna e dell’ex direttore dell’Ausl Marcello Tonini (il cui nome circolò anche per le elezioni a Rimini quando si cercava una alternativa alla rivalità tra Sadegholvaad e Petitti). “Il nostro obiettivo è quello di avere entro febbraio il candidato sindaco – ha spiegato a Fuori dall’Aula il segretario provinciale Pd Filippo Sacchetti – e quindi a monte un progetto di coalizione e un programma definito“. Della coalizione potrebbe poi far parte anche Riccione Civica. Mentre Riccione 2030 di Fabio Ubaldi, che si pone in alternativa all’attuale amministrazione ma interessata a confrontarsi con destra e sinistra moderate, deciderà nelle prossime settimane se entrare in coalizione o dar vita ad una terza strada.

Diverso il discorso nel centro destra dove un peso importante lo avranno sicuramente le indicazioni della sindaca uscente, Renata Tosi, le cui liste civiche (Lista Tosi e Noi Riccionesi) hanno trainato la vittoria nel 2017 raccogliendo molti più consensi dei partiti tradizionali. “Nella comunità riccionese l’esperienza del civismo si è dimostrata determinante nelle passate tornate elettorali – ha detto a Fuori dall’Aula l’assessore e coordinatrice provinciale della Lega Elena Raffaelli – e quindi credo che l’espressione del candidato debba essere in continuità anche nell’appartenenza al mondo civico.” Sulla stessa linea anche il capogruppo di Noi Riccionesi, Fabrizio Pullè, secondo cui il nome su cui puntare dovrebbe essere scelto comunque tra civici “che hanno già esperienza di governo o politica“. Continuità con l’amministrazione Tosi, civismo ed esperienza di governo sono quindi le tre discriminanti che potrebbero far propendere, ad esempio, su un esponente dell’attuale giunta come la vicesindaca Laura Galli o l’assessore Stefano Caldari. I giochi però devono ancora essere fatti e, come spiega il commissario FdI riccionese Stefano Paolini, anche Fratelli d’Italia (forte di una importante crescita negli ultimi anni) “a differenza del 2017, dirà lasua” con più peso specifico“. E anche Forza Italia sarà ovviamente della partita.

C’è poi Claudio Cecchetto che dopo la candidatura a Misano del 2019 sta sondando da settimane il terreno nella Perla Verde. Prima con alcuni manifesti che hanno tappezzato la città nel periodo natalizio con la scritta “Riccione che spettacolo”, poi con alcuni incontri informali con alcuni esponenti politici e ora con un sondaggio “che permetta alla futura squadra della città di aprire gli occhi su ciò che davvero i riccionesi chiedono” ha spiegato sui social. “Si parla di una mia candidatura – ci ha detto Cecchetto – ma io ancora non ho deciso perché non può essere un’autocandidatura. Se me lo chiederanno ci penserò ma ci dovrà essere una squadra”.

Mancano ancora alcune “tessere” ma il puzzle elettorale sembra prendere forma.