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l'inchiesta delle fiamme gialle

Truffa ai danni dello Stato, il legale della famiglia Paesani: "Chiariremo tutto"

In foto: l'avvocato Paolo Righi e Lucio Paesani
l'avvocato Paolo Righi e Lucio Paesani
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 18 dic 2021 14:32 ~ ultimo agg. 19 dic 15:56
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“I miei assistiti sono assolutamente tranquilli e sicuri di poter dimostrare in tutte le sedi la loro buona fede”. Così l’avvocato Paolo Righi, legale della famiglia Paesani. I fratelli Lucio e Claudio, insieme al padre Luciano, sono finiti al centro di un’inchiesta della guardia di finanza di Rimini per aver percepito dei finanziamenti statali che sarebbero dovuti servire per coprire le spese di ristrutturazione di un albergo (l’hotel Vasco a Viserba) di loro proprietà. Lavori, secondo le fiamme gialle, mai effettuati. Da qui l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e il sequestro di 600mila euro, ovvero l’importo del finanziamento ottenuto dallo Stato e gestito dal Medio Credito Centrale.

“Quello della ristrutturazione del Vasco è un progetto di cui il Comune è perfettamente a conoscenza, che è stato più volte al centro di incontri con i loro tecnici, slittato a causa della pandemia che prima ha chiuso gli uffici e poi reso l’iter burocratico meno agevole – precisa l’avvocato Righi -. Sicuramente anche i privati avranno una parte di responsabilità per i ritardi che via via si sono accumulati, ma questo non basta a giustificare un intento truffaldino”. Per quanto riguarda l’acquisto del mobilio, il legale tiene a precisare che “si è trattato di un normale acquisto di cui però non è mai avvenuta la consegna perché il progetto era stato messo in stand-by in attesa di essere depositato”. 

Intanto Lucio Paesani, attraverso i social, ha ringraziato le numerose persone che hanno espresso solidarietà a lui e alla sua famiglia. Sull’inchiesta, però, preferisce non entrare nel merito: “Non commento mai i fatti giudiziari – scrive -, l’Italia però è piena di gente che vive di truffe, mentre io, come ogni mattina, mi sono alzato e sono andato orgogliosamente a riempire il carrello della spesa…”.