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Serve percorso condiviso

Sicurezza a Rimini e in Romagna. Morrone (Lega): è tempo di assumersi responsabilità

In foto: Jacopo Morrone
Jacopo Morrone
di Redazione   
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mar 23 nov 2021 18:20 ~ ultimo agg. 18:21
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Il parlamentare e segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone interviene a seguito del brutale omicidio di domenica sera davanti alla stazione di Rimini, costato la vita a un uomo di origini filippine.

“Ancora una volta al centro della cronaca c’è Rimini che si ritrova con i soliti problemi irrisolti di sicurezza urbana. Il neo sindaco, ex assessore alla sicurezza, chiede risposte rapide. Confido nell’alta professionalità degli inquirenti e mi associo all’auspicio di Jamil Sadegholvaad, ma appare sempre più evidente che sono diverse le località della Romagna che si trovano a fronteggiare crescenti situazioni di criminalità e degrado diffusi. Il problema è grave e coinvolge tutte le amministrazioni. Credo sia ora di trovare un percorso condiviso, sia per avere più potere contrattuale nei confronti del ministero dell’Interno per ottenere più donne e uomini in divisa sul territorio, sia per mettere a punto un piano comune, di tutta la Romagna, contro il degrado e la criminalità nelle nostre città”.

“Le cronache – prosegue Morrone – riportano notizie di furti, di liti e risse, di vandalismi, di gang di giovani e giovanissimi, di spaccio, di infiltrazioni della criminalità organizzata, di omicidi e violenze sessuali, di una numerosa presenza di stranieri irregolari senza fissa dimora che occupano immobili e vivono di espedienti. Non è così ovunque, ma appare evidente che sono sempre di più le città con problemi crescenti di sicurezza urbana. Inutile negare che la responsabilità dell’escalation sia da attribuire anche all’annoso rifiuto ideologico degli amministratori di sinistra di affrontare e contrastare con rigore e pragmatismo i fenomeni di criminalità e degrado. Ma ci vuole un’assunzione di responsabilità comune se intendiamo rispondere alla domanda crescente di sicurezza da parte dei cittadini e dei turisti. Rimanere inerti di fronte al fenomeno sarebbe deleterio per tutti”.