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Le opere tornano nelle sedi

La mostra 'L'Oro di Giovanni' chiude con 8.500 visitatori

In foto: la ripartenza delle opere
la ripartenza delle opere
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 11 nov 2021 12:07
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“L’Oro di Giovanni” chiude i battenti con oltre 8.500 visitatori che hanno accolto l’occasione di vedere da vicino, 86 anni dopo la mostra del 1935 curata da Cesare Brandi, la Croce di Mercatello di Giovanni da Rimini, unica opera firmata dal capostipite della scuola pittorica del Trecento Riminese.

Terminata la mostra, oggi sono state avviate le procedure per lo smontaggio delle opere esposte ed il rientro nelle rispettive sedi: la Croce di Mercatello, reduce dal restauro compiuto nei mesi scorsi e finanziato da aziende e cittadini riminesi, sarà alloggiata nuovamente nella Chiesa di San Francesco a Mercatello sul Metauro. Le altre opere rientreranno al Museo Luigi Tonini di Rimini, alla Chiesa di San Lorenzo a Talamello e alla Moretti Art Gallery di Londra.

I visitatori della mostra hanno avuto una provenienza articolata: dalle province emiliano romagnole e marchigiane, oltre naturalmente all’area riminese, fino a territori più lontani, come Sicilia, Toscana, Veneto e dall’estero. Sold out le visite guidate, tenute, tra l’altro, anche da tre studentesse delle Università di Bologna e di Venezia che hanno avuto l’opportunità di mettersi alla prova “sul campo”.

Importanti responsi anche dalla critica per la proposta firmata dai curatori Daniele Benati e Alessandro Giovanardi. Tra gli altri, lo storico dell’arte Giovanni Carlo Federico Villa ha definito la mostra “un gioiello che Rimini regala all’Italia e all’Europa”, che “resterà uno dei passaggi fondamentali nella conoscenza del Trecento Riminese”, mentre Vittorio Sgarbi ha elogiato gli organizzatori con un “avete fatto proprio un bel lavoro”.

Al Professor Villa, nel corso dell’inaugurazione della mostra, è stata consegnata una medaglia coniata in memoria di Enzo Pruccoli, storico responsabile dell’Ufficio Cultura della Fondazione, a dieci anni dalla sua scomparsa.

La mostra, promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e da Soroptimist Rimini, e organizzata dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose A. Marvelli, è stata resa possibile grazie al sostegno finanziario di Crédit Agricole Italia e dell’Associazione tra Fondazioni di origine bancaria dell’Emilia-Romagna. Hanno inoltre supportato l’evento anche Fondazione Ordine dei Commercialisti Rimini, Digitalprint e Ikuvium.