Corsa al tampone in farmacia. Mignani: ingestibile e non si batte il virus
Con l’estensione dell’obbligo di green pass, di fatto, a tutti i lavoratori a partire dal 15 ottobre è scattata la corsa dei non vaccinati a prenotare i tamponi. Una situazione che sta mettendo in in ginocchio le farmacie chiamate a gestire molte decine di telefonate al giorno e richieste di prenotazione in qualsiasi giorno e orario. A Tempo Reale se ne è parlato col presidente dell’ordine dei farmacisti Giulio Mignani. “Posti per effettuare tamponi tutti i lunedì alle 9 per tre mesi io non li ho così come i miei colleghi – spiega – e c’è qualcuno che ha deciso di smettere perché non ci sta più dietro.” “Il 95% di chi sceglie di fare i tamponi adesso – prosegue – sono persone contrarie ai vaccini che vengono in farmacia con le loro certezze e cercano di catechizzare il farmacista. Ieri c’è stata una persona che mi ha spiegato che i tamponi li avevano omologati due anni prima della pandemia perchè si sapeva giù tutto mentre un altro non si è voluto far misurare la temperatura in fronte perché secondo lui gli infrarossi interagiscono con la ghiandola pineale.” Questa corsa al tampone, evidenzia poi il presidente dei farmacisti, solleva perplessità dal punto di vista sanitario: “il vaccino ferma la circolazione del virus, il tampone no“.