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mercoledì 24 aprile 2024
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Coppa Italia Serie D

Rimini-Progresso: il dopogara

In foto: Marco Gaburro, allenatore del Rimini FC
Marco Gaburro, allenatore del Rimini FC
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 22 set 2021 17:00 ~ ultimo agg. 23 set 13:38
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Le dichiarazioni al termine di Rimini-Progresso di Coppa Italia (vedi notizia).

Il primo a parlare è il tecnico del Rimini, Marco Gaburro: “Io avrei preferito passare il turno, ma sono sfortunato ai rigori: ho perso una finale scudetto col Lecco contro l’Avellino, e quello è solo l’ultimo episodio. Penso che aveva senso passare il turno solo con queste scelte. La partita è stata giocata forse con un po’ troppo di timore all’inizio: la squadra era nuova rispetto a domenica e nel primo tempo ci è mancata un po’ di intensità mentale. Non abbiamo tenuto quella intensità che abbiamo e che sappiamo portare negli ultimi 25 metri. Poi ci si è messo l’episodio dell’incidente del gol. Perché se il primo tempo, nonostante l’andamento lento, fosse finito in parità la partita sarebbe stata più facile da prendere, invece essere sotto 0-1 ti porta alla necessità di fare due gol. Se guardiamo le note positive abbiamo giocato una seconda parte creando diverse occasioni, anche nel primo ne abbiamo avute alcune, ma nel secondo di più, anche occasioni nel finale che se ne hai dieci nove volte segni. Dispiace per i ragazzi, penso che il campo abbia detto che forse avremmo meritato noi. I rigori li abbiamo segnati tutti, poi il sesto diventa quasi casualità”.

Meglio nella ripresa il Rimini. “Io non voglio dare troppe responsabilità a chi ha giocato il primo tempo. Il fatto che Ferrara abbia fatto bene non è detto che chi ha giocato prima abbia fatto male. Un po’ per motivi diversi in altri punti del campo si può fare lo stesso ragionamento. Noi abbiamo trovato ampiezza da entrambe le parti e da lì ad arrivare al gol è un soffio. Sono contento di come se le siano andate a creare: abbiamo messo dentro palle importanti sia da destra che da sinistra”.

Sul cambio di modulo con l’ingresso di Gabbianelli. “Ho fatto 4-2-3-1 con Gabbianelli in campo: è una situazione che si può fare quando dobbiamo occupare la metà campo avversaria. Secondo me lui ha interpretato bene, ma non mi stupisce. Speriamo di non dover utilizzare spesso questo modulo perché vuol dire che siamo sotto nel punteggio”.

Rispetto a domenica meno bene la fase difensiva. “Fa parte di quella che può essere la differenza che c’è tra il fare bene individualmente e il fare bene di reparto e di squadra. C’è anche un aspetto di comunicazione e di intesa che forse è mancato. I nostri avversari hanno avuto più occasioni a inizio secondo tempo, quando ci eravamo un po’ disuniti. Secondo me siamo mancati più in fase di costruzione da dietro che in fase difensiva, perché eravamo lenti. Ci siamo un po’ complicati la vita noi, parlo del primo tempo”.

È stata una partita tatticamente molto diversa rispetto a quella con il Prato. “Come mi aspettavo: sono squadre di categoria che giocano insieme da tanto tempo. Hanno giocato con la squadra tipo perché non hanno una squadra tipo. Secondo me è servita questa partita perché era una partita di categoria: domenica è stato più facile fare certe cose. Ci serve capire in fretta che non sempre possiamo fare cose come abbiamo fatto domenica. Anche in vista di Bagnolo questa può essere stato un buon insegnamento. Parlo a livello mentale di gruppo: aver vissuto una giornata come questa ti può rinfrescare alcuni concetti”.

Dopo il tecnico, arriva in sala stampa l’attaccante del Rimini Gian Marco Gabbianelli. “Io penso che abbiamo fatto una buona partita anche nel primo tempo. Avevamo sette under in campo, che hanno interpretato la partita nel modo giusto. Hanno fatto un gol secondo me fortunoso, è stato un errore individuale che può capitare a chiunque, poi penso che lì grosse occasioni non ne abbiano create. Nel secondo tempo poteva entrare chiunque: ho provato a dare qualcosa in più, da una parte ci sono riuscito perché ho fatto gol, ma non è bastato. Penso che le occasioni per vincere ci siano state, bisogna essere un po’ più cattivi al momento giusto e avremmo potuta portarla a casa prima dei calci di rigore, poi i rigori sono un terno al lotto, ha sbagliato Alessandro (Pecci, ndr), ma può sbagliare chiunque”.

Una sua punizione prima del triplice fischio è uscita di un niente. “Ho cercato di vedere la palla, ma non ci sono riuscito e non so dire di quanto sia uscita”.

Sulla sua posizione in campo. “È una posizione che mi piace molto, mi permette di variare di più a destra e a sinistra, probabilmente al mister non piace questo mio modo di giocare perché vado in giro per il campo. Probabilmente devo migliorare e fare di più quello che mi chiede il mister. Ma ho fatto tutti i ruoli: ho giocato sia mediano che mezzala. Secondo me quella è la parte del campo dove tocchi più palloni di tutti. In questi anni ho fatto più il trequarti che altri ruoli, in campo faccio quello che mi chiede l’allenatore. In campo bisogna andarsi a trovare lo spazio giusto nel momento giusto. Il ruolo è importante, però ci sono anche tempi e spazi secondo me nel calcio”.

LE PAGELLE DI NICOLA STRAZZACAPA