Omofobia come razzismo
Processo per insulti omofobi, ANPI ammessa a intervenire
In foto: il tribunale di Rimini
di Redazione

ven 17 set 2021 19:16
Oggi si è tenuta, davanti al collegio presieduto dalla dottoressa Adriana Cosenza, una nuova udienza del foro di Rimini nei confronti di un uomo e della figlia accusati di insulti omofobici. Per un anno e mezzo avrebbero pesantemente preso di mira due uomini. Sono state confermate le costituzioni di parte civile di Arcigay Rimini e delle due vittime delle persecuzioni, rappresentati dal’avvocato Christian Guidi, con la novità dell’ammissione a intervenire per l’ANPI. La prossima udienza sarà il 4 marzo 2022.
“Siamo molto fieri di poter testimoniare, tra l’altro per la prima volta a livello nazionale, sul fatto che per noi dell’Associazione partigiani razzismo e omofobia sono esattamente la stessa cosa” dichiara Giusi Delvecchio presidente dell’ANPI provinciale di Rimini “è importante che questo principio venga riconosciuto anche dalla giurisprudenza italiana come successo in altri Paesi, è un principio fondamentale di democrazia e di rispetto”.
Marco Tonti, presidente di Arcigay Rimini (e a sua volta candidato per Rimini Coraggiosa) invita “i candidati e le candidate a sindaco a prendere impegni per il futuro per contrastare la piaga dell’omotransfobia di cui questo caso purtroppo è solo la punta dell’iceberg, per esempio prevedendo la costituzione a parte civile da parte del comune e favorendo politiche esplicite di parità e di tutela delle persone LGBT”.
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