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"colpo" al turismo

Coprifuoco, errore colossale. Il Pd di Rimini e Riccione contro il provvedimento

In foto: Marcella Bondoni
Marcella Bondoni
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 23 apr 2021 13:28
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Prosegue la levata di scudi contro la decisione del Governo di confermare il coprifuoco alle 22. A scagliarsi contro il provvedimento è il Pd con una doppia nota: la prima firmata dalla segreteria comunale di Riccione e la seconda da Marcella Bondoni, responsabile turismo del Partito Democratico provinciale. Quest’ultima definisce il coprifuoco un “errore colossale” che “porta a favorire il turismo internazionale in quei paesi dove queste limitazioni non sono in vigore“. Il Pd riccionese parla di un “colpo definitivo ai pubblici esercizi“.

La nota di Marcella Bondoni, resp. turismo Pd provinciale

Il coprifuoco alle 22 fino al 31 Luglio? Lo ritengo un errore colossale. Sono vicina ai nostri operatori che da più parti chiedono regole certe.

Il nostro territorio, il cui perno principale è rappresentato dal turismo, in questo anno orribile, ha visto via via scemare quantitativi di fatturato enormi. Qualche giorno fa il report della camera di Commercio della Romagna ha restituito dati da far tremare i polsi: – 45,9% di arrivi, -44,4% presenze (con un segno marcato negativo per gli stranieri – 67,3%)

Anno nero quindi a causa del Covid-19 (Decreti restrittivi sulla libertà di movimento, timore del contagio, difficoltà economiche). Oggi dobbiamo essere già con lo sguardo rivolto in avanti altrimenti la ripresa sarà impossibile.

Ritengo che i nostri operatori si siano attrezzati al meglio e oggi abbiano la capacità di mettere in atto tutti i protocolli di sicurezza per ridurre al massimo i possibili contagi Covid. In alcune realtà hanno aggiunto anche ulteriori misure di prevenzione.

E poi c’è la campagna vaccinale che in Emilia Romagna sta funzionando a ritmi serrati e con ottimi risultati.

Questo provvedimento, porta a favorire il turismo internazionale in quei paesi dove queste limitazioni non sono in vigore. Non possiamo permettere che realtà quali la Spagna o la Grecia sottraggano fette importanti di mercato alla nostra Riviera.

Fonti del Governo parlano di «tagliando a metà maggio» e confermano che «se i dati epidemiologici lo permetteranno il coprifuoco alle 22 non è destinato a restare fino al 31 luglio», termine di scadenza del decreto, ma sarà già tardi.

L’indeterminatezza delle regole per la prossima estate ci fa perdere tempo prezioso soprattutto rispetto alla clientela straniera. Oltre confine c’è tanta voglia d’Italia e di Rimini ma con tali restrizioni le persone non prenotano.

Non possiamo neppure assumere un atteggiamento ‘attendista’ poichè i pubblici esercizi, i locali e tutto il settore economico turistico è allo stremo. Vorrei che dal PD nazionale sia avviata subito una discussione seria e soluzioni rapide affinchè i nostri operatori possano organizzare al meglio la stagione turistica in vista dell’estate.

La nota della segreteria del Pd di Riccione

Il coprifuoco rischia di dare il colpo definitivo ai pubblici esercizi. 22 o 23 fa lo stesso. Nelle località turistiche l’economia della notte gioca un ruolo fondamentale. Pensiamo ai ristoranti, ai pub, alle discoteche, ai locali notturni ed ai negozi che animano le città ben oltre alle 23.00. Che senso ha andare in vacanza se poi bisogna rimanere chiusi in hotel? Con queste premesse assisteremo a flussi turistici migratori verso altre destinazioni, come Grecia e Spagna.
In Riviera, la stagione estiva è un’occasione fondamentale di ripartenza per alberghi, locali e attività commerciali che da ottobre stanno subendo il colpo più duro. Capiamo l’esigenza del Governo di mantenere alta il livello di guardia per portare avanti la campagna vaccinale, e speriamo che con il suo avanzamento, si riesca ad abolire il coprifuoco.
D’altronde, già nei mesi scorsi si è palesato che le restrizioni orarie non hanno fatto che concentrare gli assembramenti nei ristoranti a pranzo o ancora nei locali all’orario dell’aperitivo, ovvero negli unici orari in cui gli spostamenti erano concessi. Le persone hanno voglia di tornare alla normalità, abolendo il coprifuoco si permetterebbe di distribuire meglio la clientela evitando ingenti flussi di perone nelle “ore di punta”.
È piuttosto necessario garantire alle attività riaperture in sicurezza, fornendo regolamentazioni e strumenti per permettere di ripartire, potenziando l’attività di controllo territoriale. Operare al di lá delle posizioni politiche affinché le attività commerciali e i lavoratori stagionali vengano tutelati. Il grande rischio è che i pubblici esercizi per cui la stagione turistica gioca gran parte del loro guadagno non riescano più a riprendersi. Dall’altra parte, i lavoratori con con contratto in scadenza, o ancora gli stagionali, potrebbero trovarsi in una situazione di estrema sofferenza economica.