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Incontro con ministro

Indino (Confcomm.): comparto turistico in allarme in vista dell'estate

In foto: Gianni Indino
Gianni Indino
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 4 mar 2021 17:28
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Dalle imprese continuano ad arrivare segnali di grande inquietudine per la situazione che si è venuta a creare con l’ingresso in zona arancione scuro e ancora di più sull’incertezza che ci fa stare in ansia per gli sviluppi dei prossimi giorni, per i quali da più parti si sta ventilando l’ipotesi di passaggio in zona rossa“. A dirlo è Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini che ritiene comunque che “alla luce dei fatti non sia più rinviabile una decisione più drastica per affrontare questo periodo in modo da non giocarci anche la prossima estate, che al momento rimane una grande incognita. Avendo già praticamente perso la Pasqua, tutto il comparto turistico e ciò che ruota attorno ad esso è in grande allarme“.

Nei giorni scorsi proprio Indino è stato invitato dalla presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna, Emma Petitti, ad un incontro in videoconferenza col nuovo ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. “Un confronto franco – commenta –, nel quale sono state poste le istanze del nostro territorio, così profondamente legato al turismo e altrettanto profondamente preoccupato e sfinito da questo anno di pandemia, con il neo-ministro che non si è sottratto all’analisi, né alle risposte concrete sul settore di cui ha appena preso le redini.
Durante l’incontro – prosegue Indino – è emersa forte la volontà dal nostro territorio di volere diventare una destinazione turistica sicura per la prossima estate e questo non potrà che passare per una campagna vaccinale che coinvolga tutti gli operatori delle imprese turistiche: una soluzione auspicata per la salute, ma anche di impatto mediatico e di grande presa sull’opinione pubblica.” Indino ha poi sollecitato “un intervento corposo sul turismo con i fondi del Recovery Fund, anche come investimento sulle infrastrutture, dall’aeroporto all’alta velocità, alle strade, per raggiungere in modo sempre più facile la nostra destinazione“.
Altro tema quello delle banche, vista la necessità di liquidità delle imprese del settore turistico si ritiene necessario un maggiore impegno degli istituti di credito. “La nostra Riviera per creare tutto ciò che oggi siamo diventati – ricorda Indino – si è basata sulle cambiali e sui rapporti diretti con le banche: senza quell’appoggio fiduciario non sarebbe stato possibile diventare la capitale europea del turismo. Oggi, al contrario, siamo invece diventati meri numeri di fronte ad istituti bancari che si basano ormai solo sui regolamenti europei che stringono sempre più le maglie del credito.” Il presidente Confcommercio ha portato all’attenzione del ministro anche “la necessità, per le imprese turistiche, di poter utilizzare i voucher lavoro per venire incontro alle reali esigenze delle piccole imprese impossibilitate a sostenere un costo del lavoro sempre più penalizzante.”

Da Garavaglia sarebbero poi arrivati segnali di attenzione sul comparto dell’intrattenimento.

Indino ha poi sollecitato la partenza verso i conti correnti delle imprese dei fondi già stanziati ad esempio per aeroporti e agenzie viaggi. “Questi settori – spiega -, insieme a ristoranti, bus turistici, tour operator, guide turistiche, alberghi, parchi divertimento, locali da ballo, stabilimenti balneari e tutto ciò che ruota attorno al business turistico deve subito ripartire per trainare il Paese. Ne ha la forza, ma non si può più rimandare una reale programmazione che vada oltre l’emergenza“.

Con questo incontro si è aperta dunque la stagione delle proposte, di input per far sì che al momento della ripartenza si possa poggiare su programmi già dettagliati e tornare a lavorare lasciandoci alle spalle le incertezze che stanno minando economia e fiducia. Il turismo sarà la base di ripartenza dell’Italia: il nostro Paese non può prescinderne, a maggior ragione il nostro territorio su cui il turismo e l’indotto che crea impattano per oltre il 53% sull’economia locale” conclude il presidente Confcommercio.