Verso il voto. L’intervista a Sacchetti (Pd) e l’intervento di Italia Viva


Il Pd e la coalizione di centrosinistra sono alla ricerca di una sintesi non solo sui temi ma anche sul nome del candidato in vista delle amministrative a Rimini. Un percorso non semplice vista la disponibilità già data da Emma Petitti e Jamil Sadegholvaad e la volontà espressa dalla coalizione di non affidare la scelta alle primarie. L’incontro atteso come “dirimente” avvenuto venerdì col segretario regionale Calvano non ha in realtà sciolto i nodi visto che i due candidati “in pectore” proseguono nella loro campagna elettorale. “Io non ho una grande passione per i passi indietro – commenta il segretario provinciale del Pd Filippo Sacchetti a Tempo Reale – ma per i passi avanti fatti insieme. Niente tattica o finte pacificazioni. La politica deve essere in grado di esprimere personalità in grado di prendersi delle responsabilità“. La decisione sarà condivisa con la coalizione e, assicura Sacchetti, sarà presa sul territorio senza interventi dai vertici nazionali.
Ieri, a poche ore dal nuovo incontro del tavolo di coalizione, erano intervenute con una nota congiunta anche Italia Viva e Più Europa firmata da Giorgia Bellucci, Gianluca Fabbrani e William Ottaviano. “Abbiamo ribadito più volte insieme al tavolo di coalizione – si legge – il nostro NO alle primarie che in questo caso diventerebbero solo del PD. I nostri partiti non si schiereranno e non parteciperanno ad eventuali conte preventive o ad ultimatum. La scelta del candidato sindaco non è una dinamica da congresso del PD”. “Ritorniamo al punto di partenza e scegliamo insieme la persona migliore – concludono –, costruiamo insieme la coalizione per un patto amministrativo e mettiamo al centro l’amore per Rimini”.
La nota stampa
“Siamo in attesa da settimane, non abbiamo rilasciato dichiarazioni stampa nel solco dell’unità e del lavoro programmatico che stiamo portando avanti insieme agli altri partiti e alle forze civiche. Tavolo di coalizione che si riconosce nel percorso riformatore e di buon governo della città, fatto in questi anni, dal sindaco Gnassi. Ma constatiamo che la strada, dopo l’incontro del PD di venerdì, è tutt’altro che in discesa. Anzi. Tanti esponenti e dirigenti del Partito Democratico riminese – sottolineano i coordinatori dei due partiti – vorrebbero evitare le primarie ma ancora non è chiaro il percorso unitario che dovranno intraprendere Jamil Sadegholvaad ed Emma Petitti per evitarle”.
“Oggi, l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che son certo ci unisce tutti: l’amore per l’Italia”. Così Draghi nel discorso alle Camere, così Italia Viva e Più Europa, oggi, si rivolgono al Partito Democratico.
“In gioco c’è il futuro di Rimini non il destino di qualche singolo. Abbiamo ribadito più volte insieme al tavolo di coalizione – continuano – il nostro NO alle primarie che in questo caso diventerebbero solo del PD. I nostri partiti non si schiereranno e non parteciperanno ad eventuali conte preventive o ad ultimatum. La scelta del candidato sindaco non è una dinamica da congresso del PD”.
Concludono dicendo: “Se anche Draghi è sostenuto da un’ampia maggioranza perché non riusciamo a trovare qui l’unità? Ritorniamo al punto di partenza e scegliamo INSIEME la persona migliore, costruiamo insieme la coalizione per un patto amministrativo e mettiamo al centro l’amore per Rimini”.