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L'esperto spiega i benefici

Transizione 4.0. Beni strumentali, ricerca e sviluppo: le opportunità per le imprese


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In foto: il Tecnopolo di Rimini
il Tecnopolo di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 2 feb 2021 16:41 ~ ultimo agg. 4 feb 12:09
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In un momento complesso, dove le aziende sono chiamate a rispondere alle difficoltà contingenti senza rinunciare a guardare al futuro, è importante poter cogliere tutte le opportunità a disposizione. Per le aziende che intendono investire in ricerca e innovazione il Piano per la Transizione 4.0 del Ministero per lo Sviluppo Economico ha di recente rinnovato le agevolazioni per le aziende, in un’ottica di renderle più strutturali, con un investimento complessivo di 24 miliardi di euro.

Giuseppe Lucisano

Temi di cui si occupa quotidianamente Giuseppe Lucisano di Sinergie Tecnologiche, società che affianca le aziende nell’analisi e impostazione di iniziative di ricerca e sviluppo e nell’accesso ai vari incentivi.  “Sono incentivi che esistono da anni e che sono stati rilanciati dall’ultima finanziaria, che dà almeno un paio di anni di stabilità e rivede i valori degli incentivi in termini di credito di imposta”, spiega Lucisano.

Una prima opportunità è quello del Credito imposta per l’acquisizione di beni strumentali coerenti ai criteri del “Piano Transizione 4.0” (come macchinari/impianti di produzione interconnessi). Le aziende possono recuperare fino al 50% dell’investimento in tre anni, mentre per il software la percentuale è del 20%. Non è più necessario, tra l’altro, che i due investimenti siano collegati.

L’altro capitolo è il Credito di imposta per investimenti in ricerca, sviluppo, innovazione e design (spese di personale, consulenze, nuove attrezzature di laboratorio o realizzazione di prototipi): “Tutte le aziende che hanno un ufficio tecnico e magari fanno un’attività di sviluppo del prodotto, hanno dei contenuti di attività sui quali possono ottenere il credito di imposta. Con la normativa in vigore per i prossimi due anni, va dal 10 al 20% dei costi”.

“Per accedere al credito d’imposta occorre che ci siano dei contenuti di sviluppo – spiega Lucisano – E’ un’opportunità che può essere sfruttata da aziende di vario tipo, chi fa manifatturiero avanzato e chi fa machinery e produzione anche nel settore dell’abbigliamento, arredamento e calzaturiero”.

La possibilità di accedere agli incentivi dal 2020 è stata ampliata alle attività legate all’innovazione del processo produttivo, con un beneficio incrementato dal 10% al 15% per attività che mirano al miglioramento ambientale o a digitalizzare il processo: “Sono molte le aziende che lo stanno facendo: anche qui aiutiamo le aziende a capire se le attività hanno contenuti coerenti con i requisiti previsti. Un altro elemento chiarito dalla norma del 2020 prevede che chi fa prodotti stagionali come scarpe o abbigliamento può portare a credito anche il costo per realizzare i campionari”.

Per le consulenze erogate da università o centri di ricerca, la percentuale di credito d’imposta arriva al 30%. Opportunità che ovviamente riguardano anche le imprese che si rivolgono alla Rete di Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna e alla Rete dei Tecnopoli e Centri Interdipartimentali di Ricerca Industriale: “Sono reti che stanno crescendo in termini di funzionalità oltre che di qualità. Le aziende che utilizzano queste strutture possono portare le attività che commissionano nell’ambito dei propri progetti di ricerca e sviluppo e maturare un credito d’imposta del 30%. Sul resto delle attività che svolgono internamente, il beneficio va dal 10 al 20%. In genere l’azienda ha una parte di costi interni e una parte di costi commissionati al consulente, che sia un ente privato o un Tecnopolo. E quindi è importante – spiega Lucisano – che nel predisporre la relazione tecnica sui costi, l’azienda evidenzi tutta la sua attività, non soltanto quella commissionata ai Tecnopoli che magari è l’elemento più qualificante dell’attività di ricerca e sviluppo e che può far accelerare altre iniziative”.

Sul tema della ricerca, i Tecnopoli sono a disposizione delle imprese per informazioni e valutazioni. Per quanto riguarda servizi per le imprese come quelli messi a disposizione da Sinergie Tecnologiche, è sempre opportuno rivolgersi a esperti di innovazione (gli ingegneri di Sinergie Tecnologiche sono i primi in Italia a essere Certificati dal CNI con il Certificato “CERTing Advanced in R&S&I in ambito industriale”), che possono produrre anche certificazioni e perizie giurate. Il supporto di esperti di innovazione, per quanto non obbligatorio, è un affiancamento utile per intraprendere il percorso volto all’ottenimento del credito d’imposta per la ricerca, sviluppo, innovazione e design in modo coerente e corretto: “Ovviamente gli investimenti non vanno fatti solo perché c’è l’incentivo, perché l’incentivo copre solo una parte dei costi, anche se rilevante. Per la parte degli investimenti strumentali, la cosa che noi consigliamo, quando ci sono dei progetti articolati e più complessi del semplice acquisto di una macchina, è di fare un check preliminare in modo tale da verificare la modalità migliore di accesso al beneficio”.


Per saperne di più:

www.mise.gov.it

www.tecnopolorimini.it

Via Dario Campana, 71 Rimini
0541/21847

www.unirimini.it

www.sinergietecnologiche.it

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