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In forma sobria e ridotta

Unità Nazionale e Forze Armate. Le celebrazioni nei comuni riminesi

In foto: Poggia Torriana
Poggia Torriana
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
mer 4 nov 2020 13:20 ~ ultimo agg. 16:15
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Alla presenza del Prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza e del Vicesindaco Gloria Lisi, si è svolae questa mattina, la celebrazione della festa del 4 Novembre: ‘Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate’. Una celebrazione sobria nella quale si è reso omaggio ai caduti della guerra con la deposizione di due corone ai monumenti, nella Cappella Votiva all’interno del Tempio Malatestiano e al Monumento ai Caduti di piazza Ferrari.

A Santarcangelo la vice sindaca Pamela Fussi, le Associazioni combattentistiche, la Polizia locale e la Protezione civile di vallata hanno deposto le corone d’alloro alle lapidi ai caduti presso la chiesa del Suffragio, il Municipio e il Monumento ai Caduti in occasione del IV Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate.

A Poggio Torriana l’Amministrazione comunale ha deposto, le corone d’alloro di fronte ai tre monumenti commemorativi del territorio, nelle località di Poggio Berni, di Torriana e di Camerano. L’installazione artistica di targhe commemorative e fili metallici raffiguranti piccole colombe, è stata ideata da Giusi Delvecchio, Presidente provinciale dell’Anpi e dallo scultore Ufuk Boy e l’artista Mascia Mantani).

Il messaggio congiunto del Prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza e del Sindaco Andrea Gnassi :

“680.000 caduti, 270.000 mutilati, oltre un milione di feriti, 600.000 prigionieri, 64.000 dei quali morti per stenti.
Eppure, anche attraverso queste sofferenze condivise quotidianamente, nacque un nuovo sentimento di affratellamento e di condivisione, che andava al di là dello spirito di corpo. In quegli anni ed in quella guerra l’unificazione italiana passò dal piano meramente istituzionale a quello della condivisione di un destino.
Ecco perché il 4 novembre, nato come “Festa della Vittoria” è con il tempo divenuta il “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”.
Ai tempi odierni le nostre Forze Armate hanno avuto un ruolo importante in varie missioni di pace all’estero e concorrono alla salvaguardia delle libere istituzioni svolgendo un ruolo fondamentale per lo sviluppo del Sistema Paese e del mantenimento della coesione sociale.
Quest’anno, oltretutto, la condivisione di un comune destino degli italiani, passata per i tanti corpi non più identificati, non può non essere ricordata anche per una particolare ricorrenza. Esattamente un secolo fa, il 10 agosto 1920, il Gen. Giulio Douhet (Caserta, 1869 – Roma, 1930) annunciava l’idea di voler onorare tutti i Caduti attraverso la salma di un soldato ignoto. Nasceva così il ricordo del Milite Ignoto che nel nostro Paese viene onorato a partire dalla Celebrazione del 4 novembre 1921.
Con il “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate” ha compimento l’annuale calendario delle celebrazioni nazionali, quest’anno attraversato da una emergenza sanitaria che ne ha condizionato le manifestazioni pubbliche, ma che certamente non ne ha scalfito il valore e la memoria.
Viva l’Italia Unita, Viva le Forze Armate, Viva la Repubblica, Viva la Pace!”.


Il messaggio del sindaco di Santarcangelo Alice Parma:

Oggi celebriamo, purtroppo soltanto con un’azione simbolica, la Giornata dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate, nonché l’anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale (4 novembre 1918). Nello scenario desolante che ci troviamo di fronte a causa della pandemia, questa ricorrenza può dirci tanto se ci soffermiamo sui principi che ne sono alla base, e che ci sprona a mettere in pratica anche e soprattutto ora. Prima di tutto, c’è un sentimento di unità. Nazionale, certo, nei confronti di una comunità allargata di persone con cui condividiamo tanto, tutti i giorni. Ma non solo: unità in questo momento significa solidarietà a tutti i livelli, locale come internazionale, perché se c’è qualcosa che questa pandemia ci ha insegnato è che il virus non fa alcuna distinzione.

Essere uniti, ora più che mai, è necessario non soltanto nel rispettare le misure stabilite dal Governo e dalle altre istituzioni, ma anche e soprattutto nella volontà di aiutarsi a vicenda, trovando nuove strade e nuove idee nel momento in cui molte di quelle tradizionali sono precluse a causa dell’impossibilità di incontrarci. In secondo luogo, questa ricorrenza evoca un senso di gratitudine. Il destinatario immediato di questa gratitudine sono le forze armate, che continuano a svolgere il loro compito di “guardiane della pace” in diversi Paesi del mondo, mentre in Italia collaborano con le forze dell’ordine nell’effettuare i controlli sull’applicazione delle misure così necessari in questo momento.

Proprio alle forze dell’ordine, alla Prefettura, alla Questura e alla Polizia locale vorrei estendere questo ringraziamento ideale, in un momento che sta impegnando tutti al limite delle rispettive possibilità. Una parola di gratitudine, infine, la meritano medici, infermieri e personale sanitario in generale, su cui in questi mesi abbiamo sentito tanta retorica ma che restano comunque i capisaldi su cui poggia la nostra resistenza nella tempesta che stiamo attraversando.

Il terzo principio che questa ricorrenza ci invita a sostenere, dato che ricorda la fine di una guerra, è quello della pace. Perché se c’è una cosa che sembra non temere affatto l’impatto del Covid-19, quella è proprio la guerra. L’ultimo scenario a richiamare la nostra attenzione in ordine di tempo è quello del Nagorno-Karabakh, regione contesa tra Armenia e Azerbaijan in un conflitto che non nasce oggi e difficilmente potrà essere risolto in tempi brevi.

Ma anche nel resto del mondo è come se la pandemia avesse eroso ancora di più i margini già ristretti per una soluzione pacifica delle controversie, visto che in Europa sono ripresi gli attentati terroristici e si moltiplicano gli scontri aperti tra capi di Stato. Anche e soprattutto in un momento come questo, invece, dovremmo trovare la lucidità e la forza per capire che la violenza non è la risposta ai problemi, ma che solo attraverso il dialogo è possibile uscire dalle situazioni più critiche.

Unità solidale in questo momento di difficoltà, gratitudine nei confronti di chi sta lavorando per noi dentro e fuori dal nostro Paese, pace come valore di riferimento nella soluzione dei conflitti a tutti i livelli. È questo il messaggio che mi sento di dare, nel solco indicato dai valori di questa ricorrenza, in occasione di questo IV Novembre che non abbiamo potuto celebrare come avremmo voluto a causa dell’emergenza sanitaria.


L’Assessore comunale al Sociale del Comune di Poggio Torriana, Francesca Macchitella, afferma: “Il 4 novembre è una giornata importante, non solo nel calendario delle Istituzioni, ed è per questo che credo sia giusto condividere, in un momento così particolare, una riflessione relativa al contesto attuale che stiamo tutti vivendo. Il ricordare la storia del ‘900 ed i sacrifici di tanti giovani che hanno portato all’unità nazionale ci deve far ben tenere presente, oggi più che mai, i valori fondanti della Costituzione Italiana, in quanto questa pandemia mondiale sta stravolgendo equilibri economici e sociali, in taluni casi già precari e fragili. Il mio pensiero va alla gente della comunità di Poggio Torriana, a chi con impegno, maturità, costanza e coraggio, porta avanti il proprio lavoro e la cura della famiglia, nonché a quelli che hanno dato prova di grande solidarietà e dedizione nei confronti dei più deboli, dei bambini e degli anziani. Oggi le maggiori cariche dello Stato si recano all’Altare della Patria in piazza Venezia a Roma per deporre una corona d’alloro presso la tomba del Milite Ignoto. Durante questa cerimonia viene eseguito l’Inno di Mameli, simbolicamente credo sia rilevante celebrare questa ricorrenza con un significato nuovo, in tutte le case e in tutte le famiglie perché il modo in cui reagiremo a questa insperata situazione di emergenza sanitaria, determinerà il nostro futuro, auspico quindi un profondo senso di responsabilità e di altruismo da parte di tutti i cittadini. Ognuno può dare il proprio contributo nel determinare l’andamento dei prossimi mesi. Buon 4 novembre a tutti.”