Revoca concessione campi. Il Tar rigetta i ricorsi della società Delfini
Il Tar dell’Emilia Romagna ha respinto il ricorso con cui la Società Sportiva Delfini Rimini chiedeva l’annullamento dei provvedimenti di revoca della concessione della gestione dei campi da calcio di Viserba, San Giuliano e Rivazzurra. Rigettata anche la richiesta danni avanzata dalla società. I giudici, si legge in una nota dell’amministrazione comunale, hanno osservato che il Comune abbia sempre perseguito esclusivamente l’interesse pubblico per garantire la più ampia, regolare e proficua fruizione degli impianti sportivi. I giudici non hanno quindi ravvisato alcun intento persecutorio nei confronti del gestore, ma unicamente – come si legge nelle sentenze – la presa d’atto del “clima fortemente litigioso che si era venuto a creare tra le società sportive ed il gestore” il quale “ha costantemente ostacolato il lineare svolgimento delle relazioni e di conseguenza impedito quella proficua gestione che costituiva l’obiettivo principale del Comune quando si è determinato ad affidare il bene in concessione”.
Quando è scoppiato il caso
Tutto era partito nel 2012 con l’avvio di dieci procedure di evidenza pubblica per l’affidamento della concessione della gestione e dell’uso di altrettanti campi da calcio comunali (Miramare, Rivazzurra, Lagomaggio, INA CASA, San Giuliano, Viserba, Torre Pedrera, San Vito, Vergiano – Spadarolo e Viserbella). Nove di questi impianti sportivi furono assegnati in gestione alla società Delfini Rimini con l’eccezione del campo di Viserbella, aggiudicato dalla U.I.S.P. di Rimini. Ma da subito sono emersi problemi a causa della conflittualità tra la Società e gli utenti delle strutture sportive ed in particolare le Scuole calcio. Nei primi due anni di gestione il comune ha riscontrato una progressiva riduzione del numero di utenti e un forte ridimensionamento delle attività sportive svolte su quasi tutti gli impianti comunali. In alcuni, spiega la nota, come a Viserba, San Giuliano e Rivazzurra, si è registrato un vero e proprio crollo di iscritti alle Scuole calcio. Alcune società sportive che da decenni operavano sugli impianti comunali si sono poi spostate su altri impianti di proprietà privata (come quelli delle parrocchie) o in comuni limitrofi, con una considerevole riduzione dell’attività e degli iscritti. A questo punto l’Amministrazione, verificando anche un peggioramento delle condizioni degli impianti, ha avviato tre procedimenti amministrativi per la revoca delle concessioni per i campi di Rivazzurra, San Giuliano e Viserba.
Il commento dell’assessore
“Tutte e tre le sentenze hanno ribadito non solo la piena legittimità di tutti gli atti adottati dal Comune di Rimini, ma hanno soprattutto confermato come l’Amministrazione abbia avuto come unico obiettivo quello di salvaguardare l’interesse generale della comunità – commenta l’assessore allo Sport Gian Luca Brasini – Non si parla dunque della correttezza di un procedimento amministrativo, ma della lesione di un interesse pubblico fondamentale, venuto a meno a causa dell’affidamento al privato. E’ stato un percorso lungo, che ha spinto l’Amministrazione a rivedere il modello di gestione dei campi di quartiere, togliendolo da interessi privati che contrastano con la principale mission del Comune, cioè la promozione della pratica sportiva e il miglior utilizzo degli impianti. Oggi, con una gestione nuovamente in mano al Comune, abbiamo verificato dati alla mano una ripresa del numero degli utenti e delle ore di utilizzo, drasticamente calato nel periodo di affidamento esterno. Non si tratta di rivendicare una municipalizzazione generalizzata, ma il costatare che l’utilizzo dei campi da calcio è un servizio pubblico che difeso da interessi di parte. Oggi proseguiamo su questa strada, continuando ad investire sulle strutture, tra riqualificazioni e nuovi impianti”.