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codice rosso

Minacce, percosse ed estorsioni: l'ex compagno violento fermato dai carabinieri

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 19 ott 2020 16:18
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I carabinieri della Compagnia di Novafeltria, diretta dal capitano Carmelo Carraffa, hanno arrestato un 31enne riminese per i reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi, percosse, minacce ed estorsione, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Rimini su richiesta del pm. Vittima una donna esasperata, residente in Valmarecchia, che vessata da continue aggressioni e minacce si è rivolta ai militari della Stazione di Villa Verucchio, attivando il “Codice Rosso” e liberandosi così da una situazione di forte disagio.

Quello odierno è l’epilogo di una storia sentimentale travagliata, terminata nel febbraio scorso e simile a molte altre: i due compagni, specialmente per l’aggressività dell’uomo, si lasciano e da questo momento lui non si rassegna alla fine della storia d’amore. Da qui l’inizio delle minacce, dei pedinamenti, delle vessazioni e delle telefonate ripetute, ad ogni ora del giorno e della notte sino ai primi giorni di settembre quando la donna, esasperata dall’ennesima presenza davanti casa dell’ex convivente, decide di chiamare i carabinieri.

Ai militari intervenuti che hanno raccolto varie testimonianze, la vittima ha raccontato delle continue aggressioni e delle minacce di morte subite. In un paio di occasioni era stata anche costretta, sempre sotto minaccia, a consegnargli delle somme di denaro. Atteggiamenti, questi, che l’avevano ridotta in uno stato di assoluta sottomissione. L’iniziale denuncia della donna ha dato il via ad una serie di accurate indagini dei carabinieri, che hanno cercato di trovare riscontri alle parole della vittima nelle varie testimonianze rese.

Le attività hanno spinto l’Arma, in un primo momento, a denunciare l’ex convivente, che però ha continuato a tenere i soliti comportamenti. Da qui la decisione di segnalare il perdurare della potenziale situazione di pericolo per la vittima all’autorità giudiziaria. La preoccupazione degli inquirenti è stata condivisa sia dal pm titolare delle indagini che dal gip, che ha emesso un’ordinanza restrittiva eseguita nei confronti del 31enne, condotto nel carcere dei Casetti di Rimini.