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Il Governo valuterà

Fondi per Rimini "zona rossa". L'emendamento di Barboni riapre il discorso

In foto: il senatore Barboni
il senatore Barboni
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 9 ott 2020 18:03 ~ ultimo agg. 19:10
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Con il Decreto Cura Italia dello scorso maggio il Governo, nell’ambito delle misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha stabilito che il Ministero dell’Interno possa implementare il fondo già previsto di 200 milioni di euro, di ulteriori 40 milioni da destinare ai comuni interessati che hanno subito gli stessi danni delle quattro
province lombarde e Piacenza.

Il senatore riminese Antonio Barboni, insieme a tutto il gruppo parlamentare di Forza Italia, raccogliendo l’appello lanciato dall’amministrazione comunale riminese, aveva presentato un Ordine del Giorno affinché il criterio di ripartizione delle risorse non fosse legato unicamente alla
possibilità di attraversare i confini provinciali in entrata e in uscita, lasciando di fatto esclusa l’intera provincia di Rimini, per cui il blocco di quei giorni non viene considerato totale in quanto le aree di confine erano presidiate dai posti di blocco con agenti impegnati a controllare gli spostamenti. Ordine del giorno che è stato appunto accolto dal Governo, e con il quale si è impegnato a valutare l’opportunità di intervenire per far rientrare anche i comuni dell’intera provincia interessata.

“Una battaglia che stiamo portando avanti – afferma il Senatore Barboni – affinché la provincia riminese venga ricompresa nelle cosiddette zone rosse quali Piacenza e Medicina, per come è stato anche ampiamente dimostrato dalla documentazione prodotta. Il ministero
competente non può ignorare che le misure stringenti vi siano state e soprattutto che abbiano comportato cospicue perdite per l’intera
economia della provincia. Spero che il governo s’impegni seriamente a trovare la soluzione per un territorio fortemente provato”.

Nulla da fare invece per l’emendamento presentato sul canone annuo dovuto quale corrispettivo dell’utilizzazione di aree e pertinenze demaniali marittime con qualunque finalità, ad eccezione del noleggio e della locazione dei natanti.
“Le nostre battaglie in Parlamento continueranno – conclude il Senatori Barboni – a difesa e tutela del territorio che rappresento, e per cui sono stato eletto. Certamente con il taglio dei parlamentari tutto ciò diventerà più difficile per non dire impossibile, visto che i futuri parlamentari saranno chiamati a rappresentare vaste parti di territorio, con una difficoltà evidente a mantenere rapporti concreti e diretti tra eletto ed elettori”.