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Schermaglie elettorali

Verso il voto. Pecci fa le pulci al Pd: con Gnassi non è cambiato niente

In foto: Marzio Pecci
Marzio Pecci
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 28 set 2020 14:31
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A Rimini si respira già il clima di campagna elettorale in vista delle amministrative del 2021. Nei giorni scorsi il Pd ha ufficializzato l’avvio del percorso che porterà alla definizione del programma e alla scelta del candidato. Il capogruppo della Lega Marzio Pecci, candidato del centrodestra alle elezioni del 2016, fa però le pulci alle dichiarazioni del segretario Pd Filippo Sacchetti. In particolare sulla necessità di proseguire nel solco tracciato dal sindaco uscente Andrea Gnassi con progetti come il Parco del Mare e il nuovo Museo Part. “E’ sotto gli occhi di tutti – dice Pecci – come l’economia riminese, in particolare quella turistica, sia ferma su un turismo da tempo superato, che continua a rimanere “sotto la ferrovia” e che si rifiuta, nei fatti, di aprirsi all’entroterra, a San Marino, ai borghi ed è lento a creare sinergie con l’agricoltura e, soprattutto, con la cultura. Fare turismo culturale, per la Lega, significa mettere in moto una serie di processi di promozione con gli operatori turistici culturali del mondo, realizzare le infrastrutture, alta velocità, collegamenti marittimi, svincoli stradali, autostrade, nuova circonvallazione, nuova mobilità interna, valorizzazione dell’aeroporto e suoi collegamenti rapidi con la stazione ed altro per fare diventare Rimini porta di ingresso del turismo culturale in Italia e trasformare l’economia locale da stagionale in economia annuale. Occorre, dunque, promuovere la formazione di una imprenditoria – prosegue Pecci – che trasformi l’intera economia locale perché diventi attrazione per gli investimenti della finanza mondiale. Non è più consentito immaginare i cambiamenti radicali con strutture alberghiere dalla redditività del 2-3% del capitale investito quando il capitale finanziario richiede redditività del 8-10%. Raccontare che il nostro appeal è anche nei vecchi hotel significa avere perso il contatto con la realtà perché con queste strutture ci si può avviare solo verso il fallimento“.

Secondo il capogruppo della Lega l’amministrazione futura dovrà ridisegnare “il comparto turistico a mare della ferrovia” e “inventare un prodotto che attragga investimenti“.

Per Pecci si dovrà poi “sviluppare una politica demografica volta a favorire l’aumento della popolazione comunale e a sviluppare le industrie mediante un piano fatto di incentivi e agevolazioni di fiscalità comunale che ne favoriscano gli investimenti“.

Il capogruppo della Lega sottolinea come Rimini negli ultimi 70 anni si sia sviluppata per iniziativa dei privati e non per merito delle amministrazioni. “Se si escludono gli eventi di Gnassi (dalla Molo Street ad Al Meni) non si osservano cambiamenti” attacca “il commercio in centro è in profonda crisi, l’ambiente non è migliorato, la macchina amministrativa è in perenne ritardo, la sburocratizzazione non è stata avviata così come la digitalizzazione, l’aeroporto è fallito, la nuova stazione non c’è, la spiaggia è sempre uguale e gli scandali e la corruzione sono transitati nel palazzo“.

Teatro, fogne e nuovi arredi non bastano per l’esponente del Carroccio: Rimini – spiega Pecci – “dovrà avere un Sindaco diverso da quelli che ci sono stati fino ad ora, sostenuto da un intero partito e da una maggioranza coesa che abbia l’ambizione e la visione di creare una città che diventi centro economico regionale ed esempio di buona amministrazione per tutti”. Secondo il capogruppo della Lega l’amministrazione dovrà “affidarsi ad esperti, professionisti ed intellettuali perché un Sindaco non può essere un esperto di ogni cosa“. E in chiusura Pecci ne ha anche per l’informazione: “occorre avere un sindaco “che sappia” e non più un sindaco che trasmetta ogni giorno, col favore del giornale amico, solo fake news“.