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Replica a Giannini

Metromare. Pullè (Noi Riccionesi): inutile sedersi al tavolo se tutto è deciso

In foto: un mezzo del metromare
un mezzo del metromare
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 24 set 2020 13:55 ~ ultimo agg. 19:34
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Il Metromare non smette di far discutere. Dopo l’intervista all’amministratore unico di PMR Stefano Giannini a Tempo Reale (vedi intervista), ai microfoni di Icaro questa mattina ha replicato il capogruppo di Noi Riccionesi Fabrizio Pullè. In primis tirando le orecchie all’ex sindaco di Misano: “non è più un politico – ha detto Pullè – e dovrebbe entrare in un ruolo più tecnico. Invece continua a parlare da uomo della politica.” L’esponente della maggioranza riccionese si sofferma poi su alcune dichiarazioni: “quando Giannini dice che il Metromare in estate ha triplicato le presenze, mi chiedo rispetto a cosa visto che lo scorso anno ancora non era partito e da marzo è rimasto chiuso fino a fine luglio. Sono numeri che sembrano campati in aria.

Pullè entra poi sul tema più caldo, la terza tratta del Metromare che dovrebbe collegare la stazione di Riccione con Cattolica. “Non siamo contrari a priori – premette – ma dobbiamo vedere cosa viene proposto“. “Se ci viene proposta – prosegue – una linea come il Trc attuale che sfondi via XIX Ottobre e arrivi su via Da Verrazzano, noi siamo totalmente contrari perché non è quello che serve alla città e al turismo.”

A sorprendere il capogruppo di Noi Riccionesi è anche l’apertura di Giannini sul possibile mantenimento della linea 11. “Noi lo abbiamo sempre detto – attacca – l’11 ha una capillarità che il metromare non potrà mai avere. Bene che lo riconoscano, ma ci arrivano sempre tardi.” E non solo sulla linea 11. “Sei anni fa – aggiunge Pullè – Renata Tosi aveva proposto un’alternativa alla realizzazione del Trc come poi è stato costruito: il sindaco aveva avanzato l’idea di una linea veloce su corsia protetta. L’alternativa però non è stata accettata e adesso la tratta tra la stazione di Rimini e la Fiera è proprio progettata come proponevamo noi all’epoca.” 

Anche ora Riccione ha la sua proposta alternativa per il collegamento verso Cattolica. “Se trasformassimo l’11 in un vero e proprio trasporto semiveloce su corsia protetta – spiega Pullè –, non servirebbe realizzare alcun prolungamento dalla stazione di Riccione verso sud. Purtroppo il Trc ‘fisso e cementato’ realizzato tra Rimini e la Perla Verde non sta avendo alcun tipo di risultato ed è una idea da abbandonare, così come va abbandonata la continuità con quella linea.

Il capogruppo di Noi Riccionesi si sofferma anche sul tavolo di lavoro tra comuni e Pmr per la terza tratta al quale l’amministrazione di Riccione, al momento, non si è seduta. “Siamo disponibili a ragionare – spiega – ma non si può partire prevenuti. Pmr già nell’aprile 2018 ha dato incarico ad un ingegnere di redigere il progetto e arriveremmo quindi ad un tavolo con qualcosa di già pronto solo per sentirci dire: “prendere o lasciare”. Se è così noi non ci stiamo ma spero di essere smentito“. Ma il progetto per la terza tratta può partire senza Riccione? “In Italia – ironizza Pullè – tutto è vincolante e tutto non lo è. Immagino però che un progetto del genere con tutta la città contraria non verrà fatto“. E poco importa se con l’allungamento dei tempi si rischia di perdere i cospicui finanziamenti previsti dal bando predisposto dal ministero dei trasporti con presentazione del progetto entro il 15 gennaio. “Va bene partecipare ai bandi e cercare di intercettare i canali di finanziamento – spiega Pullè – ma prima si deve ragionare sul progetto e poi sui soldi per metterlo a regime. Non ci si può buttare su un progetto senza analizzarlo. E’ quello che è successo con la prima tratta e i danni sono sotto gli occhi di tutti.