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Nei primi sei mesi 2020

L'emergenza covid fa crescere il credito alle imprese. Boom prestiti garantiti

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 10 set 2020 13:04 ~ ultimo agg. 13:25
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Le misure legate all’emergenza covid hanno fatto lievitare il credito alle imprese (quelle grandi) mentre si registra una impennata di prestiti garantiti dal Fondo di Garanzia. E’ questa la fotografia scattata al 30 giugno dall’osservatorio economico della camera di commercio della Romagna sulla scorta dei dati della Banca d’Italia.

In provincia di Rimini i prestiti totali ammontano a 8.993 milioni di euro, il 60,7% alle imprese, il 35% alle famiglie e il 4,3% ad altri soggetti (società finanziarie, enti pubblici, istituzioni senza scopo di lucro). Rispetto al 30 giugno 2019 si registra una crescita del 4,6% dei prestiti concessi, ben superiore al dato regionale (+1,8%). A trainare l’incremento sono le imprese medio grandi con una crescita del 10,9% mentre quelle piccole faticano di più ad ottenere credito segnando infatti un calo dello 0,5%. Lieve crescita per i prestiti alle famiglie (+0,4%). Per quanto riguarda le imprese, nel riminese i settori che sono ricorsi di più al credito, con esito positivo, sono il manifatturiero (+24,4%) e i servizi (+5,7%). In calo, invece, i prestiti verso il settore edile (-0,8%).
Alla voce risparmio finanziario, la provincia cresce (+1,1%) ma meno rispetto al resto della Regione (+2,4%). Un andamento legato al buon incremento dei depositi (+4,7%) a fronte del calo dei titoli (-6,1%). Il dato complessivo del risparmio, al 30 giugno 2020, parla di 14.326 milioni di euro: il 68,7% è assorbito dai depositi bancari, il restante 31,3% dai titoli a custodia.

Un vero e proprio boom si registra, in seguito ai provvedimenti per fronteggiare la crisi, nelle domande al Fondo di Garanzia per le PMI. Tra il 17 marzo e il 7 settembre, nella provincia riminese si sono avute ben 9.120 operazioni di finanziamento (il 9,4% del totale regionale), di cui l’84% riferite ai prestiti entro i 30mila euro, per un importo finanziato pari a 516 milioni di euro e una media di 57mila. Grazie all’ampliamento delle operazioni anche alle imprese con meno di 500 addetti, nel periodo considerato sono ricorse al finanziamento ben 27 aziende ogni 100 attive (24 in Emilia-Romagna, 20 in Italia). Nell’intero 2019 le domande pervenute erano state “appena” 640.

Così come le attività produttive rappresentano i “polmoni” dell’economia, l’intermediazione finanziaria è il “cuore” che pompa il sangue agli organi vitali – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini. Proprio per questo, per favorire l’accesso al credito, la nostra Camera ha messo in campo, con continuità, una serie di azioni specifiche che sono state rafforzate nell’emergenza determinata dalla pandemia.
L’impegno economico affrontato è stato forte, ma necessario: la Camera ha stanziato fondi aggiuntivi straordinari a sostegno del credito per 1,5 milioni di euro, a favore delle imprese di tutti i settori, in particolare di quelle di minori dimensioni.
Articolati sono anche gli interventi strutturali attivati e mirati a migliorare la competitività del territorio, delle imprese e delle persone, principalmente attraverso il sostegno a innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione, sviluppo delle competenze e sostenibilità: 537mila euro sono stati destinati al bando 2020 per promuovere la transizione digitale I4.0, modelli di business 4.0 e green oriented e al bando Digital Export 2020 per il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese nella fase di riavvio. A quanto già citato, vanno aggiunti 120.000 euro stanziati per la partecipazione a fiere all’estero. 430mila euro sono stati destinati alla campagna straordinaria di comunicazione finalizzata al rilancio del turismo in Romagna. Ulteriori 120mila euro sono stati riservati ai processi di cambiamento dei modelli organizzativi per la ripresa in sicurezza.
Da ricordare anche l’attivazione di una “Cabina di regia” con Associazioni ed Istituti bancari per monitorare l’attuazione delle misure governative a sostegno del credito e la collaborazione con le Prefetture nella classificazione Ateco delle imprese operative nel lockdown e per il contrasto a possibili tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto produttivo.
L’impegno della Camera prosegue quindi in tutte queste aree con l’obiettivo prioritario di favorire l’interlocuzione strategica tra le imprese e gli istituti di credito”.

Gli ultimi dati riferiti al contesto nazionale (Bollettino economico luglio 2020 – Banca d’Italia), evidenziano una ripresa del credito alle imprese determinata dal forte incremento del fabbisogno di liquidità dovuto all’emergenza sanitaria. La capacità degli intermediari finanziari di soddisfare la domanda, concentrata soprattutto nel segmento dei finanziamenti a medio e a lungo termine, ha beneficiato delle misure di sostegno adottate. L’espansione del credito, che ha inizialmente riguardato le società medio-grandi, si è progressivamente estesa alle piccole imprese. L’andamento crescente dei prestiti a più lunga scadenza riflette la necessità delle imprese di fronteggiare periodi di prolungata incertezza. L’incremento registrato è stato determinato principalmente dalla possibilità di ottenere garanzie offerte direttamente dallo Stato a fronte di finanziamenti bancari e/o di società finanziarie, tra cui spicca il rafforzamento del Fondo di Garanzia (DL “Cura Italia” e DL “Liquidità”). Il credito alle famiglie, invece, ha subito un rallentamento, dovuto all’indebolimento, da un lato, della dinamica dei mutui per l’acquisto di abitazioni, dall’altro, del credito al consumo.