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Nel primo semestre

Export a picco nel riminese. Nessun comparto si salva

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 16 set 2020 14:47 ~ ultimo agg. 16:09
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Arrivano i dati sull’export della Camera di Commercio a confermare le difficoltà dell’economia del territorio riminese. Nel primo semestre 2020 si registra un – 26,6%, superiore di oltre dieci punti ai cali medi registrati in Italia e in Regione. Nel trimestre aprile giugno il calo è di oltre il 40%. Nessun settore si salva dalla crisi, dall’abbigliamento (-35%) agli apparecchi meccanici (-28), e neppure le aree geografiche con cali uniformi sia in Europa che nei paesi extra Ue (con l’atteso effetto Brexit con la Gran Bretagna).

I dati appena resi disponibili dal nostro Osservatorio economico ci consentono di iniziare a quantificare in modo preciso gli effetti negativi della pandemia, a cui si sommano quelli della Brexit. Il contesto generale, inoltre, risultava già condizionato dal rallentamento del commercio internazionale, dalle politiche protezionistiche in aumento e dalla crescente instabilità geopolitica mondiale. – commenta Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna. In estrema sintesi, appare una forte contrazione delle esportazioni nei nostri territori, che si inserisce in un contesto analogo, sia di livello regionale, sia di livello nazionale. Va però evidenziato che nella nostra regione il calo è più contenuto che in altre regioni e l’Emilia-Romagna si conferma al secondo posto in Italia per export. Detto questo, è sempre più evidente che l’internazionalizzazione rappresenta un fattore strategico per uno sviluppo stabile e in chiave innovativa del tessuto produttivo e, proprio per questo, rappresenta una linea strategica prioritaria della Camera della Romagna. Sottolineo che la Camera si impegna annualmente per offrire servizi, contributi e attività di formazione rivolti, sia alle imprese che già operano in maniera strutturata sui mercati esteri, sia a quelle che intendono avviare e sviluppare nuove relazioni commerciali.

I dati di dettaglio

Nel dettaglio, le esportazioni in provincia di Rimini ammontano a 980 milioni di euro mentre le importazioni raggiungono quota 427 milioni di euro. Il saldo commerciale segna +553 milioni di euro.
Rispetto al 1° semestre 2019 le importazioni calano del 17,2% e le esportazioni del 26,6% con un vero e proprio crollo nel trimestre aprile – giugno (-40,5%). Nel confronto territoriale la variazione negativa dell’export riminese è nettamente superiore a quella dell’Emilia-Romagna (-14,2%) e dell’Italia (-15,3%), risultando la provincia più in difficoltà della Regione dove, in termini di incidenza, è fanalino di coda con Ferrara. La quota quota di export per impresa è di 29mila euro (71mila a livello regionale, 39mila euro come media nazionale).
Nessun comparto è esente dalla crisi: -20,1% i macchinari ed apparecchi meccanici (28,0% dell’export), -35,4% i prodotti dell’abbigliamento (17,9%), -12,2% alimentari e bevande (9,8%), -42,5% i mezzi di trasporto (9,2%), che comprendono navi e imbarcazioni (-43,7%, 8,8%), -37,2% i prodotti in metallo (7,9%), -12,7% gli articoli in gomma e materie plastiche (5,5%) e -28,7% gli apparecchi elettrici (5,0%).
Decrescono poi le esportazioni verso tutte le più importanti aree geografiche, ad iniziare dal calo del 22,4% dell’Unione Europea (49,7% dell’export), causa le variazioni negative nei tre principali mercati di sbocco rappresentati da Germania (-6,5%), Francia (-15,6%) e Spagna (-22,0%). In diminuzione, del 27,7%, anche l’export verso i Paesi europei non UE (17,9% del totale), complice una rilevante diminuzione verso il Regno Unito (-46,1%), del 20,1% verso l’America settentrionale (12,6%), causa contrazione negli Stati Uniti (-18,6%), e del 13,5% verso l’Asia orientale (9,7%).