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I documenti resi pubblici

Resi pubblici i verbali del Cts secretati durante il lockdown

In foto: Giuseppe Conte
Giuseppe Conte
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
gio 6 ago 2020 17:50
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Il 7 marzo scorso in un documento riservato inviato al ministro della Salute Roberto Speranza, il Comitato tecnico scientifico proponeva al governo di “adottare due livelli di misure di contenimento: uno nei territori in cui si è osservata maggiore diffusione del virus, l’altro sul territorio nazionale“. Nello specifico le misure più rigorose erano chieste per la Lombardia ma anche per le province di Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini e Modena, Pesaro Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria e Asti. Due giorni dopo, con il Dpcm del 9 marzo, il Premier estese le stesse misure a tutto il territorio nazionale facendo di fatto scattare il lockdown. E’ quanto si apprende negli atti del Cts, a loro tempo secretati, pubblicati ora sul sito della Fondazione Einaudi. Già prima però, in data primo marzo, il Comitato raccomandava di evitare, per tutta la durata dell’emergenza, strette di mano e abbracci nei rapporti interpersonali.

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