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Il ricorso del Silb

Le discoteche devono rimanere chiuse. Dal Tar niente sospensiva

In foto: repertorio
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di Redazione   
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mer 19 ago 2020 13:55 ~ ultimo agg. 20 ago 09:01
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Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva sulla chiusura decretata fino al 7 settembre. Il ricorso all’ordinanza del Ministro della Salute emanata il 16 agosto sulle misure urgenti per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica era stato presentato dal Silb, sindacato dei locali da Ballo.

Per la terza sezione quater del Tar del Lazio a prevalere è l’interesse pubblico. Si legge infatti nel decreto: “Nel bilanciamento degli interessi proprio della presente fase del giudizio, la posizione di parte ricorrente risulta recessiva rispetto all’interesse pubblico alla tutela della salute nel contesto della grave epidemia in atto” .

La decisione del Tar è stata depositata a meno di 24 ore dal ricorso del Silb. Si tratta di una decisione cautelare monocratica, in attesa della decisione collegiale già fissata per la prima udienza utile, quella del 9 settembre.

Si apre ora la partita degli indennizzi economici, cui fa cenno la stessa ordinanza, parlando di “comune volontà della Conferenza dei presidenti delle regioni e del Ministero dello sviluppo economico di aprire con immediatezza un tavolo di confronto con le Associazioni di categoria, al fine di individuare gli interventi economici di sostegno nazionali al settore”.

Il presidente del Silb dell’Emilia Romagna Gianni Indino specifica che il Tar del Lazio non ha respinto il ricorso, come erroneamente riportato in mattinata da qualche testata, ma ha semplicemente sentenziato che la decisione verrà presa il 9 settembre e non da un giudice monocratico. Sostanzialmente la sospensiva immediata non è stata concessa in quanto sono stati comparati due interessi in gioco ed è stato ritenuto prevalente quello del Ministero, non escludendo però le ragioni del ricorrente”.

Nei prossimi giorni, come anticipato dal presidente Maurizio Pasca, il Silb farà un nuovo punto sugli aspetti economici legati alla chiusura delle discoteche con il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.