Polemiche Pink Week. Indino contrattacca: un livore che stupisce
Botta, risposta e controffensiva. Non si placano le polemiche sulla Pink Week, l’edizione 2020 della Notte Rosa che vede Riccione contraria all’evento per via dei rischi legati al covid. Il presidente di Confcommercio Indino aveva bollato l’amministrazione come incoerente. Opinione di chi è vicino al Pd e a Gnassi, la risposta dei capigruppo di Noi Riccionesi e lista civica Tosi che hanno ricordato la nomina di Indino a presidente del Caar da parte del sindaco di Rimini (vedi notizia). “Rispondere a considerazioni politiche con un attacco personale basta già per capire che chi amministra Riccione non ha risposte per entrare nel merito della questione illustrando le proprie ragioni. Evidentemente di ragioni valide non ce ne sono” risponde Indino parlando di attacco pretestuoso e strumentale. “Non devo certo giustificarmi del mio lavoro, né delle mie idee, che esprimo in virtù del ruolo politico e apartitico che ricopro in qualità di presidente provinciale di Confcommercio-Imprese per l’Italia” prosegue. “Non ho mai risparmiato critiche né all’amministrazione riccionese, né a quella riminese, né ad altri Comuni quando ho ritenuto che le loro scelte o le loro parole non fossero adatte alla valorizzazione e allo sviluppo del nostro sistema imprenditoriale. Di esempi è inutile farne: ne sono piene le cronache giornalistiche degli ultimi anni“. Indino entra poi nel merito della nomina a presidente del CAAR. “Su una cosa Pullè ha ragione: non ho mai lavorato nell’agroalimentare, esattamente come i manager di Trenitalia non hanno mai guidato una locomotiva. Mi stupisce questo livore quando questi atti sono pubblici da oltre un anno, ma non il metodo strumentale con cui è stato esposto. Appartengo ad un’associazione di categoria, come il mio predecessore al CAAR e credo di essere al pari suo anche un buon dirigente. I fatti sono lì a dimostrarlo e questo, senza retorica, dovrebbe bastare anche ai miei più accaniti delatori“.
Il presidente di Confcommercio lamenta poi il tempo perso “in liti da cortile che la meravigliosa Riccione non meriterebbe. Se l’amministrazione è ostile ai giovani tanto da chiedere la soppressione della fermata dei treni a Riccione nei giorni della Pink Week perché non in grado di gestire i flussi turistici giovanili che a Riccione sono sempre stati di casa, dovrebbe appendere la fascia al chiodo invece di addossare le responsabilità alle altre istituzioni o cercare di affossare il lavoro degli altri“.