La Calabria e lo spot contro le vacanze al Nord
“Un tempo queste erano mete meravigliose del turismo mondiale, ma oggi con il dilagare dell’epidemia nel nord Italia, non sarà più possibile praticare una cultura di massa del turismo con un sistematico sfruttamento del suolo e un impatto ambientale devastante”. Sono le frasi che appaiono mentre scorrono le immagini di alcune spiagge del Nord, tra cui quella di Riccione, all’inizio dello spot ideato dal massmediologo Klaus Davi per promuovere il turismo in Calabria. Come a dire: non andate in vacanza al Nord, e quindi anche in Riviera, perché c’è il Covid. E ancora: “Ma in Italia – recita sempre lo spot – esiste un luogo dove c’è la cultura del rispetto del suolo e del distanziamento sociale”. E quale sarà questo luogo? Ovviamente la Calabria, dove ci sono “spiagge sterminate e mozzafiato, quella della Locride, di Africo, di Bianco, di Caraffa del Bianco, di Siderno, per non parlare dell’Asrpomonte, incontaminato e selvaggio”.
La pubblicità, della durata di quasi 3 minuti, promossa dall’Associazione dei Comuni della Locride, ha scatenato inevitabili polemiche. Ma forse l’intento era proprio quello. Della serie: bene o male, l’importante è che se ne parli. E in effetti lo spot, pubblicato il 26 giugno, ha raggiunto testate e siti d’informazione online di mezza Italia e superato le 30mila visualizzazioni. Insomma, l’obiettivo (almeno quello mediatico) parrebbe raggiunto.