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Stagione al via?

La spiaggia che verrà. Intervista a Mauro Vanni (Bagnini Rimini Sud)

In foto: ombrelloni distanziati e sicurezza sulla spiaggia
ombrelloni distanziati e sicurezza sulla spiaggia
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 11 mag 2020 12:05 ~ ultimo agg. 19:55
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Sulla spiaggia gli operatori si preparano alla stagione più difficile. Il Governo ha annunciato che i protocolli con le modalità per l’apertura in sicurezza di alberghi e stabilimenti balneari arriveranno per metà maggio. Intanto la Regione Emilia Romagna ha elaborato alcune bozze che sono state inviate alle categorie. Una prima idea in particolare sul funzionamento delle spiagge in questa estate di convivenza col virus. Tanti i temi sul piatto: dal distanziamento al cibo sotto l’ombrellone passando per le spese per il servizio di salvamento. L’obiettivo – spiega il presidente della Coop. Bagnini Rimini Sud, Mauro Vanni, a Tempo Reale – resta quello di far trovare una spiaggia piena di servizi ai turisti che arriveranno ma anche a tutti i riminesi.

Confermato il distanziamento: 10,5 metri quadrati di superficie tra gli ombrelloni, un metro e mezzo per i lettini. Spiaggia chiusa la notte per consentirne la pulizia, contingentamento nei giorni di maggiore affluenza e sempre nel limite dei posti disponibili in base al piano che il gestore ha predisposto; entrate e uscite differenziate e separate e stop all’accesso (suggerito) per chi non è utente dello stabilimento. Si chiede poi di dare prevalenza alle prenotazioni on line e al pagamento elettronico. Il personale dovrà essere dotato di mascherine e guanti e il datore di lavoro potrà decidere di misurare la temperatura prima dell’inizio turno. Giochi per grandi e bambini ammessi ma con un numero limitato di ingressi. L’intrattenimento sarà di ascolto e con postazioni a sedere. Inoltre dovrà essere garantita una costante pulizia delle zone comuni, prodotti disinfettanti a disposizione di tutti e la sanificazione ad ogni cambio di clientela di cabine, sdraio e lettini. Tramontata, sembra, l’idea dello steward e quella, paventata a livello nazionale, del termoscanner. Chi accederà agli stabilimenti dovrà però dichiarare di non essere in quarantena ne tantomeno positivo al coronavirus.