Indietro
menu
Pecci accusa, la Coop replica

Cinque decessi alla casa anziani San Fortunato. Positivi quattro operatori

In foto: l'ingresso della CRA
l'ingresso della CRA
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 14 apr 2020 09:46 ~ ultimo agg. 15:03
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Alla Casa Residenza Anziani San Fortunato di Covignano, accreditata con il Comune di Rimini, sono stati cinque gli ospiti morti a causa del coronavirus. Gli ospiti attualmente presenti all’interno della struttura sono 40 e 2 ricoverati in ospedale. Tutti gli ospiti che presentavano sintomi hanno eseguito il tampone, lo scorso otto aprile i gestori hanno formalmente richiesto all’ufficio igiene di sottoporre tutti gli ospiti a tampone. Ad oggi gli ospiti della struttura contagiati sono sei, di cui 4 identificati il giorno di Pasqua, quelli negativi 9. Gli altri anziani presenti in struttura che non presentano sintomi e devono ancora effettuare il tampone sono 27. I 34 operatori sono stati sottoposti tutti a tampone e di questi 30 negativi e 4 positivi 2 erano asintomatici e 2 con sintomi.

Ne dà notizia il CdA della Cooperativa Il Cigno, soggetto gestore della struttura, chiamata in causa dal capogruppo della Lega Marzio Pecci che parla di “situazione drammatica” con “turni massacranti”per gli operatori, ipotizzando una risposta inadeguata della struttura all’emergenza coronavirus e auspicando un intervento degli organi ispettivi per accertarele responsabilità:  “Non è possibile che la Regione – scrive Pecci – che ha il controllo sulle strutture per anziani, soprattutto dopo quanto accaduto all’ASP Valloni, sia assente e ripeta gli stessi errori. E’ dunque indispensabile che la Regione intervenga subito col Commissario per risolvere il problema dei contagi ed approntare tutte le misure per salvare le persone ammalate”.

A stretto giro, la risposta della Cooperativa:”Fin dall’inizio dell’emergenza la Cooperativa Il Cigno, soggetto gestore della Casa Residenza Anziani San Fortunato, ha provveduto da un lato ad individuare le misure organizzative per prevenire e limitare il contagio da Covid-19, in ottemperanza alle indicazioni fornite dal Governo, dalla Regione e dall’Azienda Ausl della Romagna; dall’altro ha provveduto ad adottare le misure tecniche e procedurali per tutelare gli ospiti, gli operatori sanitari e assistenziali. Precisiamo che fin dal 24/02 la struttura di San Fortunato è stata chiusa ai visitatori“.

“Sin dal momento in cui si è verificato il primo caso di contagio è stata immediatamente identificata nella struttura un’area cosiddetta rossa per la gestione esclusiva delle persone affette dal virus e un’area arancione dedicata alla gestione di eventuali casi sospetti. È stato identificato un gruppo di operatori assistenziali adeguatamente formato e specificatamente dedicato agli ospiti contagiati così come previsto nei protocolli dell’Ausl della Romagna.
I medici della struttura fin dal primo contagio si sono coordinati e continuano a farlo con il reparto di infettivologia dell’Ausl della Romagna che più volte ha effettuato sopralluoghi in struttura per visitare gli ospiti. Gli stessi medici della struttura si coordinano regolarmente anche con il Dipartimento d’Igiene Pubblica”.

“Non si registrano sofferenze di organico, ci auguriamo che questo andamento possa essere confermato anche per il futuro”. “gli operatori stanno lavorando con i Dispositivi di Protezione Individuale conformemente, sia nella qualità che nella quantità, alle linee guida del Ministero della Salute, OMS e dell’AUSL. Nonostante la grande difficoltà di reperimento, come è ormai è noto i DPI vengono regolarmente riforniti agli operatori. Alle nostre forniture si è aggiunta quella dell’AUSL che piu’ volte ha inviato mascherine, alcool gel, camici.
Il personale è stato dotato di protocolli operativi fin da subito sull’utilizzo dei DPI. È stata svolta dall’Azienda AUSL una prima formazione ad un gruppo ristretto di operatori e si sta provvedendo ad estendere a tutti i lavoratori la medesima attività formativa. Relativamente alle comunicazioni con le famiglie quotidianamente attraverso i responsabili e gli infermieri le famiglie vengono informate sullo stato di salute dei propri cari. Quando è possibile gli operatori fanno chiamate e/o video chiamate fra gli ospiti e i loro congiunti”.