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Il piano regionale

Il Ceccarini destinato a Covid hospital. Accordi coi privati per pazienti altre patologie

In foto: l'ospedale Ceccarini
l'ospedale Ceccarini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 12 mar 2020 18:21 ~ ultimo agg. 13 mar 12:44
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L’ospedale Ceccarini di Riccione è stato individuato dalla Regione tra le strutture da destinare a Covid hospital, in supporto all’ospedale di Rimini. Lo ha detto il commissario regionale Venturi nella sua conferenza stampa di oggi. Anche il sindaco di Rimini Gnassi ha fatto il punto sul piano sanitario che si sta approntando a livello regionale. Sulla base del picco dei giorni scorsi di Piacenza, si è stabilita una dotazione di 100 posti per contagiati da coronavirus e dieci per terapia intensiva. Si sta stringendo una rete di accordi con ospedali privati perché possano ospitare pazienti no covid. Ci potrà essere collaborazione tra le varie Ausl emiliano-romagnole, ha aggiunto Gnassi.

Pubblicato da Regione Emilia-Romagna su Giovedì 12 marzo 2020

Al momento sono quasi 1.300 i posti letto (1.290) già allestiti in Emilia-Romagna per far fronte all’emergenza Coronavirus: 211 sono per la terapia intensiva e 1.079 per gli acuti (all’interno di reparti di malattie infettive, pneumologie e medicine).

Ad oggi, il piano – uno strumento di programmazione in continua evoluzione, sulla base delle esigenze epidemiologiche e assistenziali – prevede di poter arrivare sino a 539 posti letto di terapia intensiva per i pazienti in condizioni più gravi e a 3.120 posti per acuti.

Il piano della Regione: 5 livelli di “saturazione” dei posti letto

Il piano messo a punto dalla Regione prevede 5 livelli di saturazione progressivi dei posti letto a favore dei ricoveri di pazienti Covid. Il livello 1 è legato all’utilizzo di letti già esistenti per l’isolamento di pazienti diagnosticati; nel livello 2 i medesimi pazienti possono essere ricoverati in coorti, cioè spazi dedicati a persone con la stessa malattia; il livello 3 prevede l’espansione di reparti e strutture dedicate in macroaree ad hoc, trasferendo e sospendendo attività già programmate e differibili, meno urgenti, in modo da creare nuove disponibilità. Nel livello 4, c’è l’utilizzo della rete regionale con trasferimento di pazienti dagli ospedali più saturi a quelli che hanno maggiore disponibilità.

Il livello 5, infine, indica la creazione di ospedali o padiglioni interamente dedicati a pazienti Covid: si intendono strutture di dimensioni medio-piccole (indicativamente 150-200 posti letto) dotate di terapia intensiva e, eventualmente, di aree semintensive. È opportuno che in queste sedi non siano svolte attività non trasferibili e non “isolabili” (come trapianti, emodinamica e altre discipline di alta specialità).

Dal costante monitoraggio dell’occupazione dei posti letto emerge come, ad affiancare la funzione hub dei principali ospedali del territorio, ci siano già degli ospedali Covid.

Nello specifico, accanto all’hub di Piacenza funzionano come Covid hospital Castel San Giovanni e Fiorenzuola, sempre nel piacentino.

A Parma,il padiglione Barbieri e il padiglione 26 dell’ospedale Maggiore (hub) operano come Covid hospital. Sono già pronti per diventare ospedale Covid Fidenza e Borgo Taro, nel parmense.

Nel reggiano, a supportare l’hub di Reggio Emilia città(Arcispedale Santa Maria Nova Nuova)c’è Guastalla (ospedale Covid).

A Modena opera come hub il Policlinico (Baggiovara dà supporto per l’area intensiva). Pronti per diventare ospedali Covid Carpi, Mirandola e Sassuolo.

A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, verrà riattivato a breve un padiglione dedicato, il 25. Già definito ospedale Covid il Bellaria, che funzionerà come tale anche per l’imolese.

Per Ferrara, in caso di necessità l’hub del Sant’Anna sarà supportato come Covid dall’ospedale del Delta.

Infine, per la Romagna, agli hub di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena verranno affiancati come Covid hospital da Lugo e Riccione.

Stiamo facendo tutto il possibile per fronteggiare questa emergenza, senza arretrare di un passo – sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini , aumentando subito i posti letto. Il nostro sistema sanitario sta reggendo, ma bisogna essere pronti a fronteggiare qualunque situazione, fin quando il virus non sarà debellato. Colgo l’occasione per rivolgere un pensiero a tutto il nostro personale sanitario, oltre che a tutti gli uomini e le donne, volontari compresi, del sistema regionale di Protezione civile che, da quando sono stati rilevati i primi casi di Coronavirus sul nostro territorio, hanno lavorato incessantemente senza risparmiarsi, mostrando immense doti professionali e umane. Oltre a tutti coloro che svolgono professioni in ambito sanitario, dai farmacisti ai medici di famiglia. A tutti loro – conclude il presidente- va il mio più sentito ringraziamento”.

Stiamo lavorando in rete – spiega il commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi: questo significa che anche le strutture che hanno visto sinora una bassa incidenza di nuovi casi, stanno alzando il livello di disponibilità per supportare gli altri territori che hanno bisogno, a partire da Piacenza. Siamo all’opera- aggiunge Venturi- per individuare tutti gli ospedali Covid per ogni singola provincia: ciò dovrebbe consentire un ulteriore ampliamento delle dotazioni destinate a pazienti infetti. Ognuno sta facendo al massimo la propria parte, il sistema opera con la massima collaborazione reciproca e a pieno regime”.