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a riccione

Oltre 100 persone all'incontro con il senatore Galliani

In foto: Galliani (ultimo a destra) con i candidati locali
Galliani (ultimo a destra) con i candidati locali
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 14 gen 2020 19:22
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Il senatore Adriano Galliani è intervenuto oggi ad un incontro pubblico organizzato a Riccione da Forza Italia per sostenere i candidati azzurri in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio. L’incontro, a cui ha partecipato più di un centinaio di persone, tra cui anche alcuni tifosi milanisti, è iniziato con i saluti del coordinatore provinciale Giulio Mignani e di quello di Riccione Ivano Batani.

Il senatore ha dapprima riassunto la sua storia personale e professionale che lo lega da 40 anni a Silvio Berlusconi, con il quale ha condiviso le sue “quattro vite”, che lo hanno portato ad essere costruttore, imprenditore della televisione, presidente del Milan e leader politico. Galliani ha aperto confrontando la situazione dell’Emilia-Romagna raffrontandola con quella delle regioni confinanti, storicamente governate dal centrodestra, come il Veneto e la Lombardia. Per l’ex amministratore delegato del Milan, in queste regioni, comparabili alla nostra per dimensione e vicinanza geografica, le cose vanno meglio, nonostante in Emilia Romagna ci si vanti della situazione economica. “Le tasse locali sono più alte – ha fatto notare Gallianicosì come sono più cari e di minore qualità i servizi, e altri indicatori economici (come l’export verso la Cina, ad esempio) fanno segnare una battuta d’arresto. Inoltre la Regione ha un inaspettato avversario proprio nel Governo giallo-rosso, di cui il Pd fa parte”.

Per Galliani la plastic tax colpisce infatti un comparto strategico per la Regione e la sugar tax addirittura l’unico zuccherificio ancora presente in Italia. Inoltre da Palazzo Chigi c’è avversione nei confronti dell’autonomia fiscale da cui l’Emilia Romagna trarrebbe indiscussi vantaggi. “Perché quindi votare Forza Italia? Perché il centrodestra ha provato in maniera inconfutabile di saper governare meglio del centrosinistra. Quello stesso centrosinistra che ora governa con un Movimento 5 Stelle che ha fatto perdere credibilità al nostro Paese, oltre ad avere promosso riforme liberticide come quella sulla prescrizione”.

Hanno poi preso la parola i candidati, a partire da Cinzia Salvatori che ha duramente attaccato il “consociativismo e lo statalismo del Pd che sono, dopo 50 anni, diventati un gioco che opprime le iniziative di sussidiarietà di cui avremmo bisogno”. Andrea Dionigi Palazzi ha ribadito che la Regione va bene non grazie, “ma nonostante il Pd. Sono i nostri concittadini che tutte le mattine si alzano e vanno a lavorare, l’autentica fortuna della nostra regione”. Sulla stessa linea Nicola Marcello, che punta il dito contro la struttura “di tipo verticistico del centrosinistra che da decenni occupa tutte le posizioni e gli incarichi di controllo, dalle cooperative fino alle bocciofile, allo scopo di controllare politicamente il territorio”.