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Scovato da GDF

Proprietario di un albergo percepisce il reddito di cittadinanza

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 15 nov 2019 12:18 ~ ultimo agg. 16 nov 13:43
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Si era “dimenticato” quando aveva presentato la domanda per il reddito di cittadinanza di dichiarare la proprietà di un albergo, al momento non in attività. La Guardia di Finanza di Rimini, nell’ambito di specifiche indagini su coloro che percepiscono il reddito ha scovato un 70enne che ne fruiva in modo illecito, già da alcuni mesi.

Tra qualche giorno, come tutti gli altri percettori, avrebbe ricevuto la “ricarica”. E invece d’ora in poi la sua card resterà a secco, perchè il beneficio ottenuto era frutto di dichiarazioni false. Unico componente del nucleo familiare il 70enne aveva attestato di non avere altri redditi, ma solo una pensione sociale. Si è ben guardato di dichiarare le proprietà immobiliari e così ha ottenuto una certificazione Isee alterata, ma idonea ad ottenere il reddito di cittadinanza. Il valore commerciale dell’albergo di cui è proprietario è di circa 800mila euro. Per evitare eventuali controlli aveva anche dichiarato di essere residente in un’abitazione non di proprietà, ma anche questo è risultato falso.

Dal 2017 il pensionato, indebitamente, godeva anche di altre prestazioni sociali, erogate sempre dall’INPS. Il responsabile è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria e agli uffici INPS per la revoca immediata del beneficio e per il recupero delle somme indebitamente percepite.

La legge prevede anche la reclusione da due a sei anni per chiunque presenti dichiarazioni false oppure ometta informazioni dovute. È prevista la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione, all’Ente erogatore, delle variazioni di reddito, del patrimonio o del nucleo familiare, nonché informazioni dovute e rilevanti ai fini della riduzione o revoca del beneficio.

Lo scopo dei controlli, partiti nel mese di settembre, spiega la GdF è “tutelare la fiducia che i cittadini onesti devono poter nutrire nella corretta destinazione delle ingenti risorse che il Paese, non senza sacrifici, destina agli aiuti economici e ai servizi sociali riservati a chi si trovi in una reale condizione economica e sociale di svantaggio

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