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Attesa la Lorenzin

Vaccini, l'Ordine dei Medici sensibilizza. E indaga un iscritto

In foto: Pasini e Grossi
Pasini e Grossi
di Redazione   
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gio 3 ott 2019 15:06 ~ ultimo agg. 4 ott 13:18
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Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità la diffidenza nei confronti dei vaccini, la “Vaccine hesitancy”, è una delle 12 principali minacce mondiali alla sanità pubblica. Una questione con la quale deve fare i conti anche Rimini, che pur con percentuali di copertura in aumento resta indietro rispetto al resto della Regione. Ad aumentare conoscienza e consapevolezza mirano le nuove iniziative presentate oggi dall’Ordine dei Medici di Rimini.

La mostra “Vecchie e nuove epidemie”, dal 5 ottobre al 1° dicembre al Museo della Città di Rimini a cura di Walter Pasini, proporrà anche eventi collaterali a partire dall’incontro con l’ex ministro Beatrice Lorenzin, la cui legge in tema di vaccini è ancora oggi in vigore, che parlerà del suo libro “Per salute e per giustizia” (il 9 ottobre con sede da definire).

Intanto l’Ordine sta valutando la posizione di un proprio iscritto che, secondo le segnalazioni di alcuni colleghi, avrebbe dichiarato posizioni non scientifiche in tema di vaccinazioni, vicine a quelle no vax. La procedura è ancora nella fase di istruttoria: la posizione del medico sarà sottoposta al vaglio della Commissione Disciplinare. Rischia la radiazione dall’ordine.

“L’ideale sarebbe avere una copertura tale da non dovere fare ricorso all’obbligo, ma allo stato attuale l’obbligatorietà dei vaccini è una scelta che condividiamo”, spiega il presidente dell’Ordine riminese Maurizio Grossi. Che è interpellato anche sul tema omeopatia: oggi è riconosciuta come cura aggiuntiva, ma non assolutamente sostitutiva, a quella tradizionale. E, piuttosto che lasciarla in mano a chiunque, la scelta è stata quella di permetterne l’esercizio solo a medici riconosciuti dall’Ausl.

la mostra vuole ricordare “il grande impegno degli Stati e della Medicina nel fronteggiare le grandi pandemie del passato come peste, sifilide, vaiolo, rabbia, colera e tubercolosi attraverso pannelli e materiale storico esposto nelle 25 bacheche”.