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fermato a riccione

Coltiva marijuana anche dopo l'arresto: riminese sorpreso con 170 piante in auto

In foto: la piantagione
la piantagione
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 17 ott 2019 13:52 ~ ultimo agg. 18 ott 14:30
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Tre settimane fa era stato arrestato dalla guardia di finanza di Rimini, che aveva scovato a Gemmano un terreno di 4mila metri quadri dove lui stesso coltivava marijuana. Rimesso in libertà, ha ripreso la sua attività di coltivatore come se nulla fosse, proprio lì, nello stesso campo sequestrato dalle fiamme gialle, che in quell’occasione avevano portato via anche 85 piante di ‘cannabis indica’. Un 31enne riminese è stato nuovamente arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti questa volta dai carabinieri del Radiomobile di Riccione, che due giorni fa l’hanno sorpreso con 170 piantine di marijuana all’interno della sua auto.

Il coltivatore stava percorrendo a bordo della sua Peugeot 307 viale Emilia, a Riccione, quando intorno alle 18.30 è stato fermato dai militari della Squadra motociclisti. I carabinieri, infatti, avevano prima avvertito un forte odore di erba, poi avevano notato dei grossi sacchi neri, con delle foglie che fuoriuscivano, ammassati sul sedile della Peugeot. In un attimo hanno raggiunto l’auto sospetta e hanno obbligato il riminese ad accostare. In quattro grossi sacchi dell’immondizia erano contenute 170 piantine di marijuana che il 31enne stava trasportando in un residence in zona Fiera, dove alloggiava, per essicarle.

La successiva perquisizione dei militari ha permesso di sequestrare altra sostanza stupefacente già preparata in appositi barattoli, oltre ad una pompa di calore per l’essicazione e altro materiale per il confezionamento. Le indagini si sono estese anche all’appezzamento di terra di proprietà del giovane, a Gemmano, lungo il greto del fiume Conca, in via Cavicciano. E’ lì che il giovane si recava quasi tutte le mattine per coltivare la marijuana. A volta capitava addirittura che dormisse in un vecchio camper parcheggiato a pochi metri dalle sue piantine, in modo da poterle accudire meglio. In totale sono stati sequestrati 20 chilogrammi di stupefacente e il terreno è stato nuovamente sottoposto a sequestro sotto la direzione del sostituto procuratore Davide Ercolani. Le indagini, infatti, non sono concluse: i militari dovranno ricostruire tutta l’attività di spaccio.