Indietro
menu
Rimini

Arriva il registro per difendersi dal furto di bici

In foto: l'assessore Roberta Frisoni con il founder di Bikebee Alberto Montesi.
l'assessore Roberta Frisoni con il founder di Bikebee Alberto Montesi.
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 12 set 2019 14:28 ~ ultimo agg. 13 set 11:56
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min Visualizzazioni 2.011
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Il successo dipenderà da quanti riminesi ci crederanno e si iscriveranno, ma sulla carta il nuovo registro digitale delle biciclette può essere un buon deterrente per limitare i furti di bici, ma anche un valido aiuto per ritrovare la bici rubata. In occasione del Bike festival, che si svolge da oggi in piazzale Fellini, è stata presentata la piattaforma Bikebee, brandizzata con logo e colori dell’amministrazione. Rimini è la prima città in Italia a sperimentarla, ma sono già une trentina le amministrazioni che testeranno il nuovo servizio elaborato dalla startup creata da Alberto Montesi.

Utilizzare il registro è semplice e gratuito. Si va sul sito si compila il profilo con dati personali e della bici, corredando questi ultimi con fotografie e segni particolari del mezzo e si entra nella community virtuale. Sulla piattaforma sarà possibile consultare e riconoscere le bici rubate sul territorio e, in caso di furto, contare sullo spirito di osservazione degli iscritti alla community,  che potrebbero essere gli occhi per rintracciarla in giro per la città. Saranno sensibilizzate anche le forze dell’ordine perché utilizzino il registro per identificare le bici rubate. Il sito per Rimini è già on-line, la app sarà attiva dalla settimana prossima.

E’ una sfida – spiega l’assessore alla mobilità del comune di Rimini Roberta Frisoniche va nel segno di tutte le attività che a Rimini stiamo portando avanti per incentivare una mobilità green. Il registro può essere uno strumento molto utile, per disincentivare il furto e per ritrovare le bici rubate“. “La motivazione da cui siamo partiti – aggiunge Alberto Montesi, Ceo & Founder di Bikebee – è che in Italia il furto è uno dei deterrenti più significativi a muoversi in bici (un furto ogni 30 secondi). Quello che abbiamo elaborato è un sistema semplice e fruibile, che conta sulla solidarietà virtuale, oggi molto diffusa. Siamo appena partiti, ma il servizio funzionerà sempre di più con l’aumento degli iscritti al registro“.

Bikebee poi mette in vendita marchiatori con qrcode, ma anche un sistema per rintracciare la bici dotato di gps, che possono integrarsi con il registro, ma non sono vincolanti per l’accesso e la fruizione del servizio.