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Da lui minacce anche a agenti

Polizia la libera dal compagno violento. Non usciva per paura

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 1 lug 2019 14:24 ~ ultimo agg. 2 lug 11:20
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Alle 20:30 di ieri sera una volante della Polizia è giunta in Via Coronelli a San Giuliano per la richiesta di un intervento da parte di una donna che riferiva di aver subito un’aggressione da parte del suo convivente. Sul posto gli operanti notavano la richiedente sul pianerottolo delle scale esterne dell’abitazione, visibilmente scossa, in lacrime e con un vistoso tremolio.

La vittima, una 46enne di origine ucraina, ha invitato gli agenti a raggiungerla sul pianerottolo ed entrare all’interno dell’abitazione perché voleva evitare che i vicini venissero a conoscenza della condizione familiare. Una volta all’interno dell’appartamento, i poliziotti venivano raggiunti dall’uomo, quarantunenne di origine macedone che, in evidente stato di alterazione psicofisica, iniziava ad inveire sia contro la donna che nei confronti degli operatori, proferendo frasi come “Tu sei una donna e devi stare al posto tuo, questi li hai chiamati e fatti entrare tu, appena vanno via facciamo i conti”.

La donna, ulteriormente intimorita, ha indietreggiato fino a nascondersi in un angolo. Gli agenti hanno cercato di rassicurla e di ricostruire la dinamica dei fatti, ma appena la donna ha iniziato a colloquiare con loro l’uomo, nuovamente aggressivo, ha sferrato dei pugni sul mobilio urlando altre frasi minacciose: “ Se parli poi lo sai cosa ti aspetta”. Ne aveva anche per gli agenti: “Uscite da casa miam senza mandato non potete entrare, uscite immediatamente, adesso chiamo il mio avvocato e vi rovino”.

Vista la situazione concitata e la pericolosità del soggetto, sono arrivati in ausilio altre due volanti mentre gli operatori presenti hanno allontanato l’uomo dalla compagna. Una volta assicurata l’incolumità della vittima la donna, rassicurata della presenza dei poliziotti, iniziava a raccontargli le disavventure che caratterizzavano il suo rapporto sentimentale con l’uomo, con il quale era fidanzata da circa tre anni, conviventi da due e solo da alcuni giorni residenti nell’appartamento di Via Coronelli.

La donna precisava che sin dall’inizio della loro relazione lui si mostrava irascibile, aggressivo e violento, con un’elevata possessività e controllo sulla sua persona. Nel tempo l’uomo le aveva impedito di avere una normale vita quotidiana creandole costringendola altresì ad alterare le proprie abitudini di vita. Ha detto di aver subito da sempre delle percosse, ma di non aver mai sporto denuncia per motivi di vergogna, nell’ultimo periodo però le minacce di morte e gli episodi violenti si erano intensificati fino a diventare una consuetudine. La vittima ha raccontato inoltre che le minacce di morte venivano subite sempre con l’uso di un coltello.

Ieri però, oltre alle percosse, è stata minacciata con due coltelli da cucina, che gli operanti su indicazione della donna, hanno rinvenuto sul tavolo del soggiorno, nella piena disponibilità dell’uomo. Gli equipaggi intervenuti, durante l’identificazione, accertavano che la donna era sprovvista dei suoi documenti d’identità in quanto gli erano stati sottratti precedentemente dal compagno e riposti all’interno di un mobile presente nel soggiorno chiuso a chiave.

Il mobile è stato aperto alla presenza degli operanti dall’uomo che poi estraeva la borsa da donna contenente i documenti della stessa. La denunciante ha riferito di non essere mai stata in grado di abbandonare il suo appartamento per paura di una sua ritorsione e per la sua incolumità.

In considerazione dei fatti esposti, delle gravi minacce anche di morte, del maltrattamento continuato nel tempo, dell’aggressività e della pericolosità dell’uomo, dai colpi inferti con la tecnica da boxeur, attività sportiva praticata dall’uomo), quest’ultimo veniva tratto in arresto per maltrattamenti in famiglia aggravati, minacce gravi aggravate, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.  L’arrestato è stato tradotto presso la locale casa circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.