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Rimini Jiu Jitsu Open

Rimini nel gotha del Brazilian Jiu Jitsu: il 13 luglio all'RDS Stadium c'è il "Rimini Open"

di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 24 giu 2019 15:33 ~ ultimo agg. 15:35
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Il Brazilian Jiu Jitsu arriva in Romagna, il 13 luglio infatti, presso l’RDS Stadium (Piazzale Renzo Pasolini, 1) è in programma il “Rimini Jiu Jitsu Open” con ingresso per gli spettatori totalmente gratuito.

Il Rimini Open è al suo esordio nel circuito della Federazione UIJJ (Unione Italiana Jiu Jitsu) e vedrà competere sui tatami centinaia di atleti provenienti da tutte le accademie presenti in Italia.

Il torneo, voluto fortemente da Angelo Marino e Massimiliano Severi che figurano tra gli organizzatori, sarà valido per il Ranking Italiano e le iscrizioni per i partecipanti si chiuderanno alle ore 24:00 di domenica 7 luglio.

Per iscrizioni e informazioni: www.riminiopen.it

Quando: 13/7/2019
Dove: RDS Stadium (Piazzale Renzo Pasolini, 1)
Costo: gratuito

Cos’è il Brazilian Jiu Jitsu?
Il BJJ è una arte marziale, uno sport da combattimento e un metodo di difesa personale, che affonda le sue radici nel Jiu Jitsu giapponese e nel Judo, discipline dalle quali si è lentamente distaccato sin dai primi anni del secolo scorso per dedicarsi in un primo tempo alla difesa personale e successivamente al combattimento sportivo, testando sul campo tecniche che privilegiano la lotta al suolo.

Il Jiu Jitsu Brasiliano o BJJ, nacque in Brasile grazie all’arrivo nei primi anni del secolo, del console giapponese Mitsuyo Maeda, conosciuto anche con l’appellativo di “Conte Koma” il quale, dopo aver dimostrato nel corso dei sui viaggi le tecniche del judo stile kodokan (ossia il judo praticato dalla prima scuola del fondatore Jigoro Kano), aprì un corso dove il giovanissimo Carlos Gracie, divenne uno dei suoi migliori studenti. Al fratello minore di Carlos, Helio, si deve lo sviluppo e la crescita in Brasile dello stile di lotta della famiglia Gracie.

Dopo la diffusione in patria, il Brazilian Jiu Jitsu fu varcò i confini nazionali, soprattutto grazie a uno dei figli di Helio Gracie, Royce che tramite un evento mediatico mai tentato prima, conquistò una visibilità mondiale ed un interesse mai registrato prima verso il BJJ, con le sue vittorie nelle prime edizione dell’Ultimate Fighting Championship (UFC) agli inizi degli anni ’90.

In quei tempi era opinione diffusa che i colpi fossero le tecniche migliori in un combattimento reale. Tuttavia il metodo di sopraffazione dell’avversario tipico del BJJ, fatto da un immediato approccio con il corpo a corpo e successivo trascinamento al suolo con finalizzazioni di ogni tipo, rivoluzionò il mondo delle Arti Marziali Miste e l’opinione delle persone riguardo al combattimento reale.

Nell’attuale panorama delle MMA questa disciplina è studiata da ogni fighter poiché permette di imparare tecniche di finalizzazione dell’avversario a terra e, non meno importante, di sapersi difendere dalle stesse.

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