Bruzzone. Donne ancora vittime di assurdi stereotipi
Oltre trecento persone ieri sera al Palazzo del Turismo di Riccione per l’incontro con la criminologa Roberta Bruzzone, organizzato dalla commissione Pari opportunità. Un’occasione importante per interrogarsi sulla violenza di genere e sugli stereotipi culturali di cui le donne continuano ad essere vittime. In sala anche Gessica Notaro.
Un linguaggio diretto, concreto, senza infingimenti su un tema purtroppo sempre drammaticamente attuale: la violenza sulle donne. Si è partiti dal caso di Olga Matei, dal ricorso in cassazione fatto dal procuratore generale di Bologna contro la sentenza in appello che ha ridotto la pena dell’omicida da 30 a 16 anni. “Ci sono tutte le condizione – ha spiegato la criminologa – perché in cassazione la sentenza sia rivista“. La Bruzzone ha anche aggiornato su una proposta che sta facendo il suo percorso in Parlamento e che sta seguendo in prima persona per impedire che per alcuni reati e tra questi anche i femminicidi ci possa essere il rito abbreviato. “Tutte le forze politiche sono d’accordo sull’ipotesi per cui mi auguro che possa diventare presto realtà“.
Leggi e pene più severe, ma per la Bruzzone c’è un nemico delle donne da estirpare alla base “Sono gli stereotipi culturali che ancora sono dilaganti, che vengono in qualche modo trasmessi anche ai piccolissimi. Sono questi che vanno combattuti, perchè riguardano purtroppo tutti, alle volte anche avvocati e magistrati“.