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A Riccione 6 casi in un mese

Valanga di truffe, finto funzionario cerca di raggirare i gestori di un asilo

In foto: repertorio
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di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 12 dic 2018 14:22 ~ ultimo agg. 13 dic 12:16
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Quattro truffe di diverse tipologie e 7 persone denunciate solo nell’ultimo mese. E’ questo il bilancio stilato dai carabinieri di Riccione, che hanno individuato a stretto giro i responsabili dei raggiri, alcuni avvenuti su internet, altri al telefono. Il caso più eclatante è senza dubbio quello che ha visto una riccionese, che aveva messo in vendita su internet un mobile antico, truffata da un 29enne anconetano allo sportello postale automatico. Il 29enne, dopo essersi finto interessato all’acquisto, ha dato appuntamento di sera alla signora davanti alle Poste. Poi ha convinto la riccionese a fare una transazione on line: i soldi dell’acquisto del mobile, circa 1.500 euro, sarebbero dovuti confluire sulla sua carta bancomat. Invece, la vittima, guidata passo dopo passo dal truffatore nella procedura, ha finito inconsapevolmente per ricaricare la Postepay del 29enne. Una volta scoperta di essere stata truffata, la donna non ha potuto far altro che denunciare l’accaduto ai carabinieri.

Stesso esito ma diversa tipologia di truffa quella subita da un riccionese che aveva cercato di stipulare su internet una polizza assicurativa a prezzi vantaggiosi. Il sito dell’assicurazione, uguale in tutto e per tutto all’originale, acquisiva i dati della vittima che veniva bloccata prima di portare a termine la stipula del contratto. Il giorno successivo il sedicente assicuratore, che nel frattempo aveva acquisito i dati del cliente, lo ricontattava proponendogli una polizza a prezzi ancora più vantaggiosi di quelli visti sul sito, previo l’invio di denaro (circa 250 euro) sempre attraverso Postepay. Inviato il denaro, l’inconsapevole vittima aspettava invano la spedizione tagliando assicurativo, che non sarebbe mai arrivato. Da qui la corsa in caserma e la denuncia che ha permesso ai carabinieri di individuare e denunciare sempre per truffa tre persone residenti nel Napoletano. In totale sarebbero una cinquantina i raggiri compiuti in tutta Italia con questo metodo.

Infine, a finire nella rete dei truffatori, anche una scuola paritaria per l’infanzia di Rimini: questa volta, però, i truffatori sono stati scoperti prima di passare all’incasso. La tecnica era la medesima: la scuola riceveva la telefonata da un finto funzionario regionale che segnalava alla responsabile della struttura un disguido avvenuto nell’erogazione dei fondi pubblici. In pratica, il truffatore faceva credere che i fondi regionali assegnati per legge all’istituto erano superiori rispetto a quelli spettanti. E chiedeva, telefonicamente, alla responsabile della scuola di restituire sempre attraverso Postepay la quota di contributi eccedente, circa 2.500-3.000 euro. I due truffatori, però, un 20enne e un 37enne, entrambi del Torinese, sono stati scoperti e denunciati prima che avvenisse la transazione.