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Lettera aperta

Hit show: armi e polemiche

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 21 dic 2018 15:33 ~ ultimo agg. 5 gen 11:43
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L’associazione Papa Giovanni XXIII, Pacha Mama, Educaid, Agesci, Anpi e molte altre (la lista è in calce all’articolo), hanno scritto una lettera aperta per chiedere una regolamentazione più stringente per Hit Show, fiera delle armi.

La pubblichiamo integralmente

“Noi rappresentanti delle Associazioni firmatarie della seguente lettera, vogliamo portare a conoscenza della città quanto segue:

dal febbraio 2015 si svolge a Vicenza HIT Show (Hunting, Individual Protection and Target Sports), una manifestazione fieristica che ambisce a «diventare l’appuntamento di riferimento in Italia e in Europa per il comparto armiero Made in Italy» (riferimento dal sito www.hit-show.com).

Hit Show si differenzia dalle altre manifestazioni fieristiche riguardanti le armi in Europa per una mancata regolamentazione di alcuni aspetti particolarmente delicati: l’accesso consentito ai minori, l’esposizione di tutte le tipologie di armi (escluse le armi da guerra) e la promozione di una cultura delle armi.

Per quanto riguarda il primo punto, nel regolamento della Fiera, è scritto che: <<i minori non possono accedere agli spazi espositivi se non accompagnati da un adulto. È fatto espresso divieto, in ogni caso, da parte dei minori, di maneggiare le armi esposte. Gli accompagnatori dei minori si rendono personalmente responsabili della vigilanza sugli stessi>>. Nonostante ciò, Hit show non prevede alcuna sanzione al riguardo, permettendo di fatto che i minori possano maneggiare pressoché indisturbati le armi esposte. come mostrato da diversi media nazionali. L’ingresso gratuito per i bambini al di sotto di sei anni sembra inoltre stimolare ulteriormente la presenza di minori.

La fiera nasce come spazio espositivo legato a hobby e sport (ad esempio la caccia e il tiro a segno), tuttavia la mancanza di una regolamentazione precisa sulle tipologie di armi in mostra ne ha trasformato l’identità, al punto che oggi sono presenti praticamente tutti i modelli di armi, ad esclusione di quelli totalmente automatici (da guerra).

Infine, all’interno della fiera hanno trovato spazio banchetti per la propaganda politica e conferenze che, in assenza di un reale dibattito, sono risultate un incentivo per la diffusione di una cultura delle armi.

Le amministrazioni comunali di Vicenza e Rimini, in ragione della loro partecipazione azionaria in Italian Exhibition Group (IEG), sono state sollecitate sin da subito perché potessero persuadere gli organizzatori di HIT Show, per arrivare al più presto a definire un nuovo regolamento che riguardi sia i visitatori, sia gli espositori della manifestazione fieristica.

Nonostante una mozione approvata all’unanimità in Consiglio comunale a Vicenza il 21 settembre 2017 e un’interrogazione in Consiglio comunale a Rimini il 7 dicembre 2017, a oggi non sono state apportate modifiche al regolamento.

Sappiamo che lo scorso 6 Dicembre 2018 presso la Presidenza del Consiglio Comunale di Rimini è stato depositato un ordine del giorno sulla materia, che sollecita il Comune a prendere una posizione e insistere con gli organizzatori dell’evento per un intervento più efficace.

Chiediamo al Comune di Rimini di discuterlo e approvarlo in via prioritaria.

È necessario arrivare alla regolamentazione della manifestazione prima della prossima edizione di Hit Show, in programma dal 9 all’11 febbraio 2019. Non è accettabile lasciare che passi il principio secondo cui accedere alle armi sia facile, quasi un “gioco”: si trasmette un messaggio pericolosissimo che crea una cultura deleteria, con l’unico obiettivo di rendere le armi un oggetto comune, familiare, alla portata di chiunque.

La città che ha insignito della cittadinanza onoraria famosi educatori e donne e uomini di pace, da Margherita Zoebeli a Andrea Canevaro, dal XIV Dalai Lama a Chiara Lubich e Andrea Riccardi, deve essere impegnata in prima linea per la costruzione di un futuro di pace.

Le associazioni e le realtà riminesi che sostengono questa dichiarazione:

Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII,

Operazione Colomba – APG XIII,

Pacha Mama,

Arci Comitato Provinciale di Rimini,

Arci Servizio Civile Rimini,

Caritas diocesana Rimini,

CGIL RIMINI,

Libera Rimini,

ANPI provinciale Rimini,

ANPI sezione Rimini

Avvocato di strada – sportello di Rimini,

Coordinamento per la Democrazia Costituzionale,

Libertà e Giustizia,

Istituto della scienza dell’uomo,

Grotta Rossa spazio pubblico autogestito,

Educaid,

Agesci zona di Rimini,

Masci Rimini,

Azione Cattolica Rimini,

Movimento dei Focolari.

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