Indietro
menu
Provincia Rimini Social

Lavoro precario, povertà e pochi sogni. Ricerca della Caritas sui giovani

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 17 ott 2018 18:01 ~ ultimo agg. 19 ott 16:08
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

In pochi hanno un lavoro stabile, diversi vivono in situazioni di povertà e i sogni, quando ne hanno, sono per lo più legati al benessere materiale, con poca spinta verso i grandi ideali. E’ la fotografia dei giovani tra i 18 e i 35 anni che emerge dalla ricerca svolta dalla Caritas, in collaborazione con la Facoltà di Sociologia del campus di Forlì e che ha coinvolto 508 ragazzi che hanno risposto ai questionari somministrati nei centri per l’impiego, negli Istituti professionali, in piazza e nelle Caritas parrocchiali.

Tra i dati che colpiscono di più quelli relativi al lavoro. Solo il 19,1% ha un lavoro e nella maggior parte dei casi si tratta di lavori precari, che rimangono tali anche con il passare dell’età. Se si analizza il lavoro stagionale gli occupati salgono al 51,8% e sono quasi tutti studenti. Il 48,6% ha dichiarato di aver svolto lavoro in nero. Il 20% degli intervistati si trova in una situazione di povertà, non riesce a pagare bollette o affitto. I più colpiti sono i giovani dai 29 anni in su, quelli cioè che stanno tentando di costruirsi una famiglia, ma anche i giovani che hanno i genitori separati. Qualche esempio: 30 ragazzi hanno detto di non essere nelle condizioni di mangiare un pasto completo al giorno, 59 non riescono a sostenere le spese sanitarie, 75 non possono permettersi una settimana di vacanze all’anno. C’è però anche un segno di solidarietà tra pari: se si sa di un amico in difficoltà si mettono in campo azioni positive per aiutarlo. Il 60% degli intervistati ha dichiarato di non conoscere enti o progetti a favore dei giovani, anche se sul territorio sono tanti, per cui forse a mancare è un’adeguata informazione. Nella ricerca sono stati anche inseriti i sogni e le aspettative per il futuro. Il 15% ha lasciato la risposta in bianco, il 70% ha messo al primo posto il lavoro, il 22,2% lo vorrebbe trovare all’estero, gli altri il più possibile vicino casa. Solo il 29,7% ha espresso il desiderio di sposarsi ed il 33,3% di avere figli. In pochi hanno scritto sogni diversi, sogni che vadano oltre le cose concrete.

La ricerca viene presentata in questi minuti al Cinema Fulgor di Rimini. Durante l’incontro sarà anche proiettato “47900” il docu-film sul tema realizzato da un giovane regista. All’incontro pubblico partecipano anche rappresentanti delle istituzioni locali.