Anche il prestigioso Telegraph ricorda Zanza


Di lui hanno parlato in tanti dopo la sua morte, a conferma del suo status di celebrità in Italia e in Europa. Ma tra le centinaia di pagine, servizi e articoli dedicati in questi giorni a Zanza, non passa inosservato il necrologio dalla sezione “obituaries” del quotidiano britannico Telegraph. Il Telegraph, fondato nel 1855, è uno dei più longevi, prestigiosi e diffusi quotidiani politici e di opinione del Regno Unito (niente a che vedere, per intenderci, con i disinvolti tabloid per i quali la stampa britannica è parimenti famosa che per le sue autorevoli testate). E nella sezione “obituaries” del Telegraph si ricordano le scomparse di personaggi noti a livello internazionale nei campi di cultura, scienza, politica, spettacolo e sport.
L’articolo dedicato a Zanza ripercorre, con composto stile british, la vita di Maurizio Zanfanti contestualizzandola nella Rimini del boom turistico. Citando Fellini ma anche descrivendo la Riviera in termini non proprio lusinghieri: “Il turismo di massa ha trasformato la costa Adriatica in una interminabile fila di alberghi brutalmente brutti, appartamenti, bar e ristoranti, e la spiaggia in una foresta di ombrelloni”.
Nel titolo lo si definisce “il leggendario playboy di Rimini”. All’interno, “a seaside end-of-the-pier version of Casanova” (end of the pier è un’espressione ricercata che si usa per spettacoli popolari pensati per il facile divertimento). E comunque la conferma della notorietà del personaggio Zanza. Anche dopo che, a un certo punto della sua vita, Zanfanti ha scelto la riservatezza sottraendosi alle proposte di interviste e ribalte mediatiche. E mantenendo su Facebook un profilo ordinario, pur avendo pienamente la titolarità – e i fatti lo hanno dimostrato – di concedersi l’opzione “personaggio pubblico” .