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Coriano Rimini Social

Piero Prenna è il nuovo presidente della Comunità di San Patrignano

In foto: Piero Prenna
Piero Prenna
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 25 set 2018 15:20 ~ ultimo agg. 15:30
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Piero Prenna è il nuovo presidente della comunità di San Patrignano. Subentra a Antonio Tinelli che ha ricoperto l’incarico negli ultimi sette anni e che resta a tutt’oggi responsabile del comparto raccolta fondi e comunicazione.

Nato a Taranto nel 1964, Prenna ha un background di gestione amministrativa presso una azienda pubblica pugliese. Per anni responsabile commerciale del settore vino della Comunità di San Patrignano, si è occupato anche della commercializzazione dei prodotti agroalimentari della Comunità riuscendo a coniugare, come tutte le attività che la comunità di San Patrignano svolge, l’aspetto economico e commerciale con l’aspetto sociale. Dal 2011 è membro del consiglio di amministrazione della San Patrignano Società Agricola Cooperativa Sociale.

Da sette anni – ricorda una nota – la comunità San Patrignano “porta avanti una gestione condivisa delle sue attività, nel pieno rispetto dei valori fondanti trasmessi da Vincenzo Muccioli. Una comunità che negli anni ha avuto la forza di rigenerarsi e riadattare la sua governance, dimostrando che le radici che sono state poste quarant’anni fa, sono tuttora solide. Oggi, a portare avanti la comunità sono persone che negli anni sono entrate a San Patrignano per riprendere in mano la loro vita e che, al termine del loro percorso, hanno scelto di donarsi a loro volta a chi ha bisogno d’aiuto. Con questo stesso spirito e intento, nel segno della continuità, è stato nominato nuovo presidente della Comunità Piero Prenna”.

“Accetto l’incarico che mi è stato affidato nell’ottica dello spirito di servizio che mi ha mosso in tutti questi anni – dichiara Prenna – e che ogni giorno mi fa abbracciare con entusiasmo quell’immenso albero dalle radici salde che è la comunità di San Patrignano. Un albero al quale io stesso mi sono aggrappato in quel lontano 1991, quando sono entrato per iniziare il mio percorso di recupero. Mi sento profondamente figlio di San Patrignano e voglio continuare a rimboccarmi le maniche come ho fatto fino ad oggi. Vorrei continuare a percorrere la strada intrapresa in questi anni, che ci ha visto coniugare con successo le diverse anime della comunità: sviluppo economico, impegno sociale ed ambientale, in un approccio di sostenibilità piena, capace di creare valore aggiunto e condiviso sul territorio e a tutta la società italiana. Continuerò a pormi totalmente e profondamente a servizio della causa di San Patrignano che ha salvato la mia vita 27 anni fa, così come continua a fare oggi con quella di altri ragazzi. Mi piace ricordare sempre le parole di Vincenzo: “Nessuno vi obbliga a restare, ma se lo fate, se lo scegliete, dovete avere bene in mente che San Patrignano viene prima di voi stessi”. Così sarà per me e confido nel contributo di tutti”.