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Economia Rimini

Fiera. Cagnoni e Ravanelli alla Dire: priorità è quotazione, litigi non interessano

In foto: Lorenzo Cagnoni e Ugo Ravanelli
Lorenzo Cagnoni e Ugo Ravanelli
di Redazione   
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ven 14 set 2018 16:08 ~ ultimo agg. 19:30
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La priorità di Italian Exhibition Group è chiudere il progetto della quotazione in borsa. Lo ha spiegato l’amministratore delegato Ugo Ravanelli in un’intervista concessa in esclusiva, insieme al presidente Lorenzo Cagnoni, all’Agenzia Dire. Una precisazione arrivata in risposta alle sollecitazioni sul fronte della holding regionale e della nuova proposta di una newco degli eventi più redditizi. Il primo progetto, dice Ravanelli, “è un progetto da tempo in itinere, ora noi siamo su altri tavoli”. Stesso discorso per la newco. E se qualcuno vuol far passare Ieg per una realtà minore, presidente e amministratore in risposta snocciolano i numeri: nel 2017 ricavi totali consolidati per 130,7 milioni di euro e un utile netto consolidato di 9,2 frutto di 50 manifestazioni e 206 congressi.
Litigare non ci interessa” sottolinea Ravanelli. A mettere in fila i principali obiettivi della quotazione in borsa è Cagnoni: da un lato “il consolidamento della leadership nel mercato fieristico italiano” e dall’altro l’ulteriore sviluppo della presenza internazionale (già comunque forte). Sulla tempistica l’auspicio è quello che arrivino a breve le autorizzazioni per “sfruttare la finestra della prima metà di novembre 2018″. La quotazione, spiega Ravanelli, garantirà anche maggiore visibilità internazionale e capacità di attrarre risorse di qualità. E a chi vede l’operazione “borsa” solo come uno strumento per ridurre i debiti Cagnoni risponde che “dimostrano profonda ignoranza delle dinamiche gestionali e degli obiettivi di efficientamento della finanza d’impresa“. Ieg si collocherà sul segmento “di eccellenza” del Mercato telematico azionario, Star, che richiede “specifiche caratteristiche e capacità gestionali oltre a elevati livelli di liquidità, trasparenza e tempestività nelle comunicazioni al mercato, rigida governance“. Necessari anche piani di sviluppo credibili e sostenibili. “Ambiziosi ma alla portata come quelli Ieg” dice Ravanelli.