Giulio Lolli accusato di traffico d’armi dalla procura di Tripoli


E’ “traffico di armi” l’accusa che la procura generale di Tripoli ha formulato nei confronti di Giulio Lolli, arrestato in Libia a fine ottobre quando è stato prelevato dalle forze speciali di deterrenza “Rada” e da allora detenuto in carcere. Lo riporta l’Ansa. La conferma dell’accusa mossa al bolognese arriva dalla procura generale di Tripoli, che tramite l’ambasciata italiana è in continuo contatto con la procura di Rimini e il sostituto procuratore Davide Ercolani. Proprio Ercolani aveva chiesto la cattura internazionale di Lolli e la sua estradizione in Italia al termine dell’indagine sul crac milionario di Rimini Yacht.
Al momento dell’arresto dell’ottobre scorso, quando è stato prelevato dai militari libici mentre era a casa con la giovane moglie, Lolli lavorava su una motovedetta dell’unità marittima speciale con la scritta “Police”, a capo di un gruppo di 11 persone, per fermare il transito dei migranti verso l’Europa.