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Provincia Rimini

No Vax boicottano vacanze in Riviera. Rinaldis (Aia): obbligo non vale per gli hotel

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 16 mag 2017 13:03 ~ ultimo agg. 17 mag 09:56
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In attesa che il TAR si esprima sul ricorso di 22 famiglie riminesi che contestano la legge regionale che impone l’obbligo vaccinale per l’iscrizione di bimbi tra 0 e 3 anni al Nido, la battaglia No Vax si estende incredibilmente anche al settore dell’accoglienza turistica. Il comitato riminese, dalle pagine del Resto del Carlino, si chiama fuori (“non abbiamo fatto alcun invito di questo tipo ai turisti” dicono) ma sono molte le mail che stanno intasando la posta elettronica dell’Associazione Albergatori di Rimini e dei singoli Hotel. Il tenore è più o meno sempre lo stesso: turisti che credono che le vacanze in Riviera siano interdette ai bambini non vaccinati e che annunciano o minacciano di non tornare più. In alcuni casi arrivano anche disdette mentre altri chiedono all’associazione di prendere posizione contro l’obbligo vaccinale. Non c’è nulla di vero, precisa la presidente dell’AIA Patrizia Rinaldis alla trasmissione TEMPO REALE, si tratta di dati sensibili che non possiamo in alcun modo chiedere.


 

Una smentita alle voci di una Riviera vietata ai No Vax arriva anche dalla Regione. “Si tratta di una notizia che sta circolando, ma che è totalmente falsa, priva di fondamento – sottolineano gli assessori regionali alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e al Turismo e commercio, Andrea Corsini. È davvero grave che qualcuno possa speculare su un tema così importante come quello della salute, diffondendo ‘informazioni’ ingannevoli, che possono generare preoccupazione, paura e anche danni economici agli operatori del settore”.

La legge regionale sul tema vaccini che abbiamo introdotto – chiariscono i due assessori- e di cui, lo ribadiamo, siamo molto orgogliosi perché ha fatto da apripista a livello nazionale, è chiara, e non può essere in alcun modo male interpretata: l’obbligo vaccinale riguarda solo l’iscrizione agli asili nido e ai servizi educativi e ricreativi riservati ai bambini, tra l’altro a partire dall’anno scolastico 2017-2018. É davvero un’assurdità pensare che gli albergatori, i ristoratori o i gestori di sale giochi e piscine possano chiedere conto delle vaccinazioni ai propri clienti”.

Vogliamo rassicurare quindi tutti i turisti– concludono Corsini e Venturi-: l’Emilia-Romagna è pronta ad accogliervi, garantendo quell’ospitalità che da sempre la contraddistingue e l’ha resa famosa nel mondo, anche per i servizi pensati e realizzati proprio per i più piccoli”.