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È una povertà sempre più... di casa

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 19 mag 2017 07:47 ~ ultimo agg. 20 mag 16:22
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Il 2016 passerà alla storia, per le statistiche di anno in anno raccolte dalla Caritas Diocesana. Per la prima volta, infatti, le persone in situazione di povertà incontrate, con residenza in uno dei comuni della diocesi di Rimini, sono state più della metà degli utenti complessivi degli sportelli Caritas attivi sul territorio. È quanto emerge dal 13° Rapporto sulle povertà che continuiamo ad approfondire, nelle sue tematiche principali, anche questa settimana.

 

Residenza ma non tranquillità

2.383 famiglie italiane, nel 2016, si sono rivolte alle Caritas presenti sul territorio diocesano: corrispondono al 35,2% di tutte le famiglie incontrate, con una differenza percentuale del 92,6% rispetto agli italiani aiutati nel 2010. Il 63,2% di queste famiglie italiane ha residenza in diocesi.

Ci sono poi altri aspetti che vale la pena sottolineare.

– Su 1.502 famiglie italiane residenti con problemi economici, sono 556 quelle che si sono presentate alle Caritas per la prima volta nel 2016, segnale che purtroppo la povertà, nonostante l’apparente arresto della crisi economica, non sembra diminuire; – Rispetto allo stato civile degli individui che hanno chiesto aiuto: il 31% è coniugato, il 29% celibe o nubile ed il 28% separato o divorziato. La povertà colpisce sia i nuclei familiari che coloro che vivono soli; – Tra gli italiani residenti: 218 vivono in una casa di proprietà, 586 sono in casa in affitto, 353 in casa in affitto da ente pubblico, 48 sono ospiti di amici, 298 sono privi di abitazione.

 

Gli stranieri residenti

4.340 sono gli immigrati che nel 2016 hanno chiesto aiuto alle Caritas presenti in diocesi. Il 53,8% ha residenza nel territorio riminese, questo implica che sono in aumento le famiglie straniere in situazione di povertà che vivono da tempo sul territorio.

Lo dimostra anche l’andamento delle nazionalità che hanno fatto richiesta: calano i rumeni (dal 12,7% del 2015 al 9,9% del 2016); aumentano i marocchini (dal 12,9 al 15,3%) e i senegalesi (dal 5,6 al 6,3%), diminuiscono gli ucraini (dal 6,9 al 6,2%) ed aumentano gli albanesi (dal 5,9 al 6,1%).

– Su 2.238 famiglie straniere residenti, 797 non si erano mai rivolte alla Caritas in precedenza, questo implica che anche tra le famiglie straniere aumentano le situazioni di nuove povertà.

– Rispetto allo stato civile degli individui stranieri residenti che hanno chiesto aiuto: il 70% sono coniugati, il 15% celibi o nubili ed il 10% separati o divorziati. È quindi evidente la differenza tra italiani e stranieri, quest’ultimi sono in netta maggioranza famiglie, spesso con anche minori a carico.

– Tra gli immigrati residenti: 39 vivono in una casa di proprietà, 1.700 sono in casa in affitto, 179 in casa in affitto da ente pubblico, 127 ospiti di amici, 299 privi di abitazione.

 

L’allarme

Da questa veloce panoramica di dati si comprende bene come le situazioni di povertà siano crescenti e come la povertà riguardi sempre più “categorie” di persone. Non si tratta infatti solo di senza dimora, ma anche di persone che hanno un’abitazione, ma non sono in grado di mantenerla.

 

Isabella Mancino Responsabile Osservatorio Povertà e Risorse Caritas Diocesana

InformaCaritas