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Cultura Riccione

Settant’anni di Premio Riccione: pubblicato il bando dell'edizione 2017

In foto: la conferenza di presentazione
la conferenza di presentazione
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 3 apr 2017 17:07 ~ ultimo agg. 17:08
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Il più longevo concorso italiano di drammaturgia torna per la sua 54a edizione, insieme al 12° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, riconoscimento riservato agli autori under-30. Fausto Paravidino confermato presidente di giuria.  Tra le novità di quest’anno una giuria rinnovata in cui fanno il loro ingresso Emma Dante e Giuseppe Battiston e un Premio speciale per l’innovazione drammaturgica.


 

La presentazione del premio (a cura di Riccione Teatro)

Assegnato con cadenza biennale all’autore di un’opera originale in lingua italiana o in dialetto, e giunto ora alla 54a edizione, il concorso è aperto a tutte le forme della scrittura per la scena, comprese traduzioni, trasposizioni e adattamenti purché capaci di distinguersi per capacità di sperimentazione e autonomia creativa. Le iscrizioni terminano lunedì 5 giugno 2017, mentre la proclamazione dei vincitori si terrà sabato 23 settembre a Riccione.

Il concorso – organizzato dall’associazione Riccione Teatro in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna e Comune di Riccione – assegna al vincitore un premio di 5000 euro. Per sostenere gli autori under-30 viene inoltre attribuito il 12° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, riconoscimento di 3000 euro al testo più meritevole tra quelli presentati da autori nati dopo il 3 aprile 1987. In memoria di uno storico compagno di viaggio del Premio, viene inoltre confermata la menzione speciale “Franco Quadri”, riconoscimento di 1000 euro all’opera che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria.

I finalisti del 54° Premio Riccione per il Teatro e del 12° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, anche se sconfitti, avranno un’altra importante opportunità di successo al termine del concorso, quando verranno chiamati a presentare un progetto per l’allestimento del loro testo. I progetti migliori saranno premiati con due premi di produzione: in palio 15.000 euro per i finalisti della categoria principale e 10.000 euro per i finalisti della categoria under-30. Due contributi importanti, ideati per favorire la messa in scena di testi meritevoli da un punto di vista artistico e capaci di confrontarsi con la realtà del teatro.

Alla guida della giuria è confermato Fausto Paravidino, giovanissimo vincitore del Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” nel 1999. Insieme a lui sono confermati in giuria Arturo Cirillo, Graziano Graziani, Laurent Muhleisen e Christian Raimo e si aggiungono cinque importanti new entry: Giuseppe Battiston, Emma Dante, Federica Fracassi, Claudio Longhi e Renata Molinari. Altra importante novità di quest’anno è l’istituzione, fuori concorso, di un Premio speciale per l’innovazione drammaturgica, assegnato a una personalità, oppure a una compagnia, capace di aprire prospettive inedite al mondo del teatro attraverso progetti e spettacoli che hanno sparigliato preconcetti e convenzioni, distinguendosi per coraggio, invenzione, originalità di sguardo o di stile in campo drammaturgico. A decidere il vincitore è un comitato scientifico compostato da critici e studiosi di teatro.

La cerimonia di premiazione sarà anche un’occasione per festeggiare i 70 anni del Premio. La prima edizione si celebrava infatti al Dancing Savoia di Riccione il 16 agosto 1947, a meno di due anni dalla fine della Seconda guerra mondiale. In quella serata memorabile, mentre la folla dei curiosi assiepati all’ingresso bloccava il centralissimo viale Dante, i giurati Sibilla Aleramo, Mario Luzi, Guido Piovene e Cesare Zavattini proclamavano i primi vincitori al cospetto del presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini. Al tempo il concorso prevedeva anche una sezione letteraria e ad aggiudicarsela, ex aequo con Fabrizio Onofri, fu un esordiente destinato a cambiare la storia della letteratura italiana: il ventitreenne Italo Calvino, premiato con il voto a distanza di Elio Vittorini, per Il sentiero dei nidi di ragno, opera prima al tempo inedita. Da allora, scomparsa la sezione letteraria, sono stati premiati a Riccione testi teatrali di Tullio Pinelli, Dacia Maraini, Pier Vittorio Tondelli e persino di un giovanissimo Enzo Biagi, ancora indeciso tra giornalismo e scrittura per il teatro. Più di recente, si sono affermati a Riccione esponenti importantissimi della nuova drammaturgia italiana, da Letizia Russo a Davide Enia, da Mimmo Borrelli a Stefano Massini, da Davide Carnevali a Emanuele Aldrovandi, oltre allo stesso Fausto Paravidino.

LUNEDÌ 10 APRILE: “PINA BAUSCH A ROMA”

Con cadenza biennale Riccione Teatro organizza anche il Riccione TTV Festival, manifestazione che è nata nel 1985 da un’idea di Franco Quadri e che dal 2000 si alterna al Premio Riccione. Dedicato al rapporto tra arti sceniche e video, il TTV negli ultimi anni ha riservato uno spazio approfondito al teatrodanza e ha prodotto Pina Bausch a Roma, film documentario di Graziano Graziani. Dopo la presentazione di alcuni work in progress, il film viene proiettato per la prima volta in versione integrale al Teatro Argentina di Roma lunedì 10 aprile (ore 21, 8 euro, sottotitoli in inglese). Nato da un’idea del direttore di Riccione Teatro Simone Bruscia e di Andrés Neumann, e coprodotto dall’Archivio Teatrale Andrés Neumann/il Funaro Centro Culturale di Pistoia, il film ripercorre il rapporto della coreografa con la città a cui ha dedicato due indimenticabili spettacoli, Viktor (1986) e O Dido (1999). La Roma che emerge dal film è una città sorprendente, popolare e underground, scandita da incursioni in sale da ballo e locali transgender, passeggiate al mercato e serate in campi rom. A raccontarla sono testimonianze inedite di Matteo Garrone, Mario Martone, Vladimir Luxuria, Leonetta Bentivoglio, Cristiana Morganti, Maurizio Millenotti, Ninni Romeo, Claudia Di Giacomo e Andrés Neumann. La serata si apre con un’introduzione del regista e dei produttori e si conclude con un omaggio a Pina Bausch di Cristiana Morganti, storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal.