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C’è solo una strada, la casa

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mer 7 Dic 2016 19:40 ~ ultimo agg. 9 Dic 16:14
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C’è solo una strada, la casa: questo il titolo del convegno internazionale che si è svolto ieri (6 dicembre) a Torino sul tema del disagio abitativo a cui è stata invitata il Vicesindaco con delega alla protezione sociale, Gloria Lisi, per presentare il caso riminese del progetto Housing first.

Nel corso dell’intervento sull’esperienza riminese sono stati presenti i dati aggiornati sullo sportello sociale. Nel 2016 sono stati 1.156 i cittadini che si sono rivolti allo sportello, di cui più del 50% con un problema abitativo. Oltre al problema dei senza fissa dimora, esiste il tema più generico dei “senza casa”, persone e famiglie che anche solo temporaneamente (per sfratti, morosità o altro) si ritrovano a passare – o rischiare di passare – un breve periodo di vita senza un alloggio. A questa particolare tipologia di interventi il Comune di Rimini ha dedicato un importante servizio, dedicando 50 appartamenti per nuclei famigliari in stato di fragilità e difficoltà, un servizio temporaneo per rilanciare gradualmente l’autonomia. Altra esperienza è quella dell’albergo sociale, grazie a cui si sono date risposte a 55 persone (tra cui 16 minori, 31 donne e 24 uomini) e un totale di 33 nuclei famigliari di persone sottoposte a sfratto.

Il progetto Housing first è attivo a Rimini da tre anni e vede il coinvolgimento di 9 persone senza fissa dimora, con cui si sta sperimentando un modello innovativo di sostegno sociale che ribalta i paradigmi tradizionale dell’assistenza sociale. “Dare una casa a chi vive in strada – ha spiegato a Torino Gloria Lisi – in condizioni di forte disagio psicosociale, per dare alla persona, insieme ad un tetto, anche una responsabilità e una possibilità di riscatto. Si parte dove una volta si concludeva il percorso di accompagnamento, perché al centro è messo il potenziale di autonomia della persona e non i protocolli assistenziali”.

La casa è sempre più il fulcro del nuovo disagio sociale – conclude Gloria Lisi – per questo, dal disagio estremo dei senza fissa dimora, a quello estemporaneo e occasionale di chi è colpito dalla crisi, ci stiamo sempre più strutturando con una rete di offerta diversificata e dinamica in grado di intercettare le diverse facce di questo disagio sociale”.

 

Il convegno è stato promosso da fio.PSD Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora

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