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Franco La Torre il primo ottobre ospite del GAP

In foto: Franco La Torre
Franco La Torre
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 27 set 2016 09:55 ~ ultimo agg. 15:27
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Tornano a Rimini gli appuntamenti in piazza del GAP, Gruppo Pio La Torre. Ospite dell’associazione antimafia riminese sarà Franco La Torre figlio di Pio La Torre, sindacalista ucciso dalla mafia.

Sabato 1 Ottobre alle ore 16 in Piazza Cavour (in caso di maltempo sotto i portici) il GAP ospita Franco La Torre – figlio di Pio La Torre – che presenterà il suo ultimo libro “Sulle Ginocchia. Pio La Torre, una storia” (2015, Melampo Editore).

Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, impegnato da anni nel contrasto alla criminalità organizzata torna a Rimini. Intervistato da Davide Vittori La Torre ripercorrerà la storia politica e sindacale del padre.

Pio La Torre ucciso per mano della mafia ha lasciato un importante eredità per il contrasto alla criminalità organizzata: è infatti grazie ad un suo disegno di legge che nel 1982 fu introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni. Prima di allora far parte di Cosa nostra non era reato, tanto che tutti i processi di mafia antecedenti a quella data si concludevano con l’assoluzione sistematica dei boss. Purtroppo Pio La Torre non vide mai quel disegno di legge trasformarsi in legge perché fu trucidato dalla mafia il 30 aprile del 1982, insieme al suo amico autista Rosario Di Salvo. Attraverso questo libro Franco ricorda la figura del padre, la sua testimonianza civile, culturale e politica.
L’appuntamento riminese è organizzato dal GAP Gruppo Pio La Torre in collaborazione con l’Osservatorio Provinciale sulla Criminalità Organizzata di Rimini e Erasmus Student Network.

“Sulle Ginocchia. Pio La Torre, una storia” (2015, Melampo Editore). Nella lunga storia della lotta alla mafia e dei rapporti tra mafia e Stato c’è uno spartiacque. È la legge Rognoni-La Torre, che ha istituito il reato di associazione mafiosa e introdotto il sequestro e la confisca dei beni mafiosi. Una rivoluzione pagata con la vita dal suo ispiratore, Pio La Torre, coraggioso e carismatico deputato comunista, una vita dedicata alla giustizia sociale e alla lotta alla mafia, fin dalla prima battaglia: quella vinta da bambino per il diritto di andare a scuola. Di questo dirigente politico sempre in prima fila, dal movimento contadino che gli costò il carcere fino all’impegno nella commissione parlamentare antimafia, e poi alla grande battaglia per la pace contro i missili a Comiso, si è però scritto poco. Il suo nome viene poco ricordato perfino durante i “campi” sui beni confiscati, oggi luoghi simbolici di una volontà di riscatto civile. Questo libro vuole contribuire a ridare di lui la giusta memoria. E lo fa attraverso un testimone d’eccezione, il figlio Franco. Una memoria insieme commovente e asciutta, che racconta un leader politico con gli occhi del bambino e dell’adolescente ma anche con la consapevolezza di chi oggi lavora per contrastare la mafia. La completa una preziosa selezione degli scritti del dirigente comunista. Alcuni rari, ma tutti riferimento importante per chi voglia conoscere un pezzo fondamentale della storia della lotta alla mafia.