Regina Web Radio: un luogo gratuito


Perché hai aperto una webradio? Per dare un luogo e qualcosa da fare a persone sole, che hanno voglia di parlare, raccontare; per stare con loro.
Progetto nobile, hai ricevuto finanziamenti dal comune o dalla regione? No. Dall’Europa? No. Ti aiutano la diocesi o le associazioni di volontariato? No.
Ma tu lavori? Sì. Ho un’edicola tabaccheria. Vengo qui nel tempo libero.
Le domande a raffica a Daniele Franchi, fondatore di Regina Web Radio, sono andate più o meno in questo modo. Prima ci sono stati i convenevoli, i saluti, poi Daniele, molto ospitale e riservato, ha fatto accomodare me e la giornalista di Scarp de tenis in una sala, ed è cominciata la chiacchierata.
Dal racconto si è subito passati alle domande, perché ciò che Daniele fa, come se fosse un hobby, un passatempo, in modo assolutamente gratuito ma non per questo facile, lascia in bocca solo una parola: perché. La domanda principale, quella che i bambini fanno a ripetizione per risalire fino al nocciolo delle cose, alla verità che non ha bisogno di altre specificazioni.
Daniele passa alla radio, che si trova nel suo scantinato riattrezzato e sistemato a spese sue, quasi 6, 7 ore di ogni giornata per tenere viva e attiva Regina Web Radio, una struttura che ha anche un notevole costo in elettricità, riscaldamento, apparecchiature e assicurazioni sul lavoro per chi viene qui tutti i giorni o saltuariamente.
Perché lo fai?
“La mia tabaccheria – racconta – era diventata il punto di ritrovo, soprattutto la mattina, di persone sole, che vivono situazioni di difficoltà, legate a malattie, alla solitudine o problemi economici. Per loro già venire qui era qualcosa. Parlavamo, ci raccontavamo le difficoltà. Ma sentivo che si poteva fare altro. Così è nata l’idea di aprire la radio”.
E’ stata la prima idea?
“Abbiamo discusso parecchio e abbozzato tanti progetti legati alla comunicazione, ma quello della Radio ci è piaciuto da subito, così ho ristrutturato questo stabile ed è cominciato tutto”.
Alla fine, si torna qui: perché?
“Nella mia vita sono stato molto fortunato, e sono sempre stato circondato da amici e persone che mi volevano bene”.
Poi, nel caso non avessimo ancora afferrato il cuore della questione, Daniele la mette giù con altre parole:
“Gratuitamente abbiamo ricevuto, gratuitamente diamo”.
Ecco.
“Mi sono preso l’obbligo di portare avanti il progetto per almeno due anni. E tra poco ci siamo: la prima trasmissione è del giugno 2013. E’ una responsabilità che sento sulle mie spalle. Cerco di venire qui tutte le volte che posso”.
E dopo i due anni?
“Io vorrei continuare, ma ovviamente ci sono delle difficoltà. Le spese, prima di tutto. Senza considerare i lavori di ristrutturazione, l’acquisto delle macchine e tutto il resto, solo di spese vive pago circa 6mila euro l’anno. Abbiamo fondato anche un’associazione, in modo da confrontarci sui vari problemi che si presentano, e che non sono pochi. Ora mi piacerebbe trovare un aiuto, per dare un futuro più concreto al progetto”.
Ma non è facile, ovviamente. Daniele ha la capacità di mettere “gratuitamente” per ben due volte in una frase, cosa non così comune. Ma se le spese e l’investimento di tempo sono alte per un singolo privato cittadino, non lo sarebbero per un’amministrazione. Anche perché Regina Web Radio è diventata, nel suo piccolo, un punto di aggregazione importante. Diverse realtà locali, tra cui gli assistenti sociali, si sono accorti del valore di una radio di questo tipo e periodicamente mandano alla radio alcuni ragazzi a lavorare.
Ma come funziona la radio?
“La programmazione comprende sia trasmissioni musicali che parlate. Abbiamo tutti i giorni la rassegna stampa alle 9, e alle 10 un programma di testimonianze in cui i nostri ragazzi si raccontano, poi programmi musicali per il resto della mattina, sia musica sacra, classiche, che moderna. Al pomeriggio vengono i ragazzi che fanno i loro programmi, quiz e tanto altro. La sera alle 7 viene il ragazzo che crea i palinsesti, che imposta i programmi di regia”.
Sono tante le persone che passano per la radio. Tra loro c’è Alessandro, un dj.
“Vengo qui tutte le mattine. I festivi no, perché la radio è chiusa”.
Ma si capisce, da come lo dice, che ci verrebbe molto volentieri.
Alessandro parla tra una canzone e l’altra nei programmi della mattina, e spesso, al pomeriggio, fa un programma di quiz prendendo le domande dal Trivial Pursuit.
“Adesso sono da solo, ma al pomeriggio con me qualche volta c’è Daniele o qualche altro amico, e lo facciamo assieme e ci divertiamo”.
E i quiz? Come vanno?
“Per ora rispondono solo mio padre e mio cugino”.
E’ già qualcosa, vorrei dirgli, conosco parecchie radio, non web, che non arrivano a tanto.
Poi Alessandro si rimette ai microfoni e riprende le trasmissioni.
“E’ uno staff molto variegato – dice Daniele sorridente – fatto di persone che hanno bisogno di essere stimolate, che qui trovano un luogo in cui stare bene”.
“Questa radio aiuta molto a sbloccarsi – rincalza Alessandro – per questo ho deciso di venire qui tutte le mattine”.
Anche Irma viene qui spesso, lavora alla scuola elementare e quando può passa da qui, così Nicolina, che lavora come bidella, Rosalba, presente fin dai tempi del Tabacchi, o Gianluca che fa il giardiniere dal 2009, e viene qui soprattutto il sabato.
“Sono venuto qui perché i miei amici ne parlavano bene e mi sono incuriosito”.
Un appuntamento importante, quello di Gianluca con la radio.
“La prima volta che sono venuto mi ero fatto bello, tutto sbarbato e con la camicia regalata dalla mia ragazza per il compleanno”.
E ti è piaciuto?
“Dirò che è molto più divertente stare in una sala radio che stare a decespugliare l’erba per le strade”.
Come dargli torto?
“Questa è la nostra radio – dice Daniele – ci piacerebbe anche fare di più, farci conoscere sul territorio, fare interviste. Nel nostro piccolo siamo arrivati a fare trasmissioni dal meeting, interviste, e collaborare anche con altre associazioni e realtà.
“Noi siamo nati con spirito di servizio, e in questo modo vogliamo continuare”.